Knut (nella foto AP Photo/Markus Schreiber l’orsetto nel 2007) è poi cresciuto e la sua popolarità è andata scemando, fin quando è arrivata, inaspettata, la sua morte. Ebbene, Pruess ha assicurato che Knut è stato annientato da un’encefalite del recettore anti-Nmda, una malattia che colpisce soprattutto i bambini e le donne e che è stata scoperta solo da una decina di anni.
Bianco, morbido e amatissimo, ma con un destino crudele. Knut, l’orso polare divenuto una celebrità in tutto il mondo e poi misteriosamente deceduto all’età di 4 anni allo zoo di Berlino, nel 2011, è morto a causa di una rara malattia autoimmune. A rivelarlo è un neuroscienziato tedesco, Harald Pruess. Knut, che era stato rifiutato dalla madre e allevato per mano di un guardiano dello zoo, aveva raggiunto il successo nel 2007 grazie alle sue buffe peripezie da cucciolo.
Undici milioni di persone hanno poi visitato lo zoo per vederlo e altrettanti lo seguivano sul web.
Grazie al caso di Knut, ora gli scienziati sanno che può colpire anche gli animali. Era già nei sospetti degli studiosi che l’orso fosse morto per una forma di encefalite, quando è stato trovato morto nella sua piscina, una mattina, ma altri pensavano che fosse stata una malattia virale o batterica.
Ma secondo Pruess il motivo sono stati anticorpi impazziti, che hanno innescato una crisi epilettica, facendolo cadere in acqua e, purtroppo, annegare. Pruess e i suoi colleghi hanno pubblicato i risultati ottenuti dallo studio del cervello di Knut, sulla rivista statunitense “Scientific Reports”, qui. (Kronos)