Con le elezioni di metà mandato gli americani sono stati chiamati ai seggi non solo per rinnovare il Congresso ma anche per esprimersi su temi sociali, quelli con impatto più o meno diretto sulla vita quotidiana. Tra i referendum ce n’era uno in California sui diritti degli animali, logicamente molto caro agli animalisti e rilanciato sui social con l’hashtag #Prop12: la fine della vita in gabbia per le galline. Secondo i dati preliminari, sarebbe stata approvata la Proposition 12 che elimina completamente le gabbie per la produzione entro il 2022, concedendo alle galline il diritto di razzolare. Le nuove norme impongono nel frattempo agli agricoltori l’obbligo di concedere più spazio alle galline da uova, pena il divieto di vendere i propri prodotti. Stesse regole previste anche per altri animali da allevamento come i suini da riproduzione e i vitelli. Su twitter WeAnimals l’ha definita “la legge più progressiva per gli animali d’allevamento in America”, per Ciwf “è un enorme passo avanti”, Animal Equality scrive “Grazie, California! Prop12 è passata e migliorerà la vita di milioni di galline, maiali e vitelli” e per Humane Society la California si dota di “una delle più forti legislazioni in materia di protezione degli animali nel mondo, contribuendo a porre fine al crudele confinamento di milioni di animali da fattoria”. In risposta all’esultanza degli animalisti d’Oltreoceano l’osservazione del presidente di Enpa Milano, Ermanno Giudici: “Gli onnivori devono festeggiare quanto gli animalisti. Per entrambi è un passo avanti: i primi per la loro salute, per noi per i diritti animali. Più diritti significa meno antibiotici e più benessere per uomini e animali. Fateci una riflessione davanti al pollo nel frigo”. (nella foto sopra uno dei molti banner utilizzati sui social network dagli animalisti Usa)
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