Gatti e cagnoline sono gli amici a quattro zampe più colpiti da diabete di tipo 2, malattia che viene diagnosticata in circa un animale domestico su 500. Ma spesso i padroni lo ignorano, così come ignorano di essere stati proprio loro a “trasmettergliela”. Prevenire però si può e, se curato, il diabete negli animali comporta una vita quasi normale. Per questo è stata presentata a Roma l’iniziativa “Novembre, mese del diabete del cane e del gatto”, promossa da Msd Animal Health. “Il cane – spiega Marco Melosi, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) – è colpito quasi esclusivamente dal diabete di tipo 1, quello di tipo genetico, e le femmine affette risultano essere il doppio rispetto ai maschi. Anche alcune razze sono più a rischio: setter inglese, yorkshire terrier, samoiedo, terrier, schnauzer nano, beagle, barbone, dobermann pinscher, golden retriver e labrador”. Nel gatto, invece si presenta più spesso il diabete di tipo 2 e sono più colpiti i maschi castrati”. A differenza del cane, nei gatti il legame tra obesità e comparsa della malattia è stato chiaramente dimostrato. “Per questo – prosegue – parliamo quasi di una ‘malattia trasmissibile’ poiché, involontariamente, a trasmettergliela è il padrone, con una alimentazione inadeguata”. Così come nell’uomo c’è, però, un problema di sottodiagnosi. “Abbiamo spesso animali portati in visita per una cataratta e si scopre che è una cataratta diabetica”, continua Melosi. Ci sono invece alcuni sintomi ben precisi da monitorare: sete intensa, perdita di peso, sonnolenza. Anche per questo, durante tutto il mese ci sono iniziative informative rivolte ai proprietari di animali che culminano nel giorno 14 novembre, quando si svolge la Giornata Mondiale del Diabete. La lista degli incontri, promettono gli organizzatori, sarà disponibile su www.giornatadeldiabete.it
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