Calano in Europa le vendite di antibiotici usati per gli allevamenti di animali: tra il 2011 e 2016 si è registrata una flessione superiore al 20%, secondo un rapporto Esvac (European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption), pubblicato dall’Agenzia europea del farmaco (Ema). Il calo più consistente si è avuto per le polimixine, un gruppo di antibiotici che include la colistina, usata come terapia di ultima risorsa per i pazienti con batteri resistenti ad altri antibiotici. Le vendite delle cefalosporine di terza e quarta generazione sono invece scese del 15,4%, mentre quelle dei chinoloni del 13,6%. Tuttavia la situazione non è omogenea tra i paesi dell’Ue. In 16 Paesi su 25 il calo delle vendite è stato del 5% o più, mentre in 6 Paesi sono aumentate di oltre il 5% nello stesso periodo. Il risultato, sottolinea l’indagine, è comunque il frutto dell’azione combinata e delle campagne portate avanti dalla Commissione europea, Ema, Stati membri, veterinari e allevatori, per promuovere un uso prudente di questi farmaci negli animali e ridurre il sorgere di antibiotico-resistenze pericolose anche per l’uomo. (Ansa)
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