Molly è una springer spaniel di quattro anni addestrata in Svezia per fiutare sostanze utilizzate nel doping sportivo. La Confederazione svedese ha presentato la primavera scorsa Molly all’ambiente dello sport, dichiarando che il cane – primo al mondo a essere impiegato in questo settore – è in grado di fiutare ogni tipo di sostanza dopante senza però addentrarsi nei particolari, per non fornire troppe informazioni a chi già dimostra di non apprezzare la competizione ad armi pari. Non sfuggono comunque al naso di Molly polveri, compresse e persino liquidi in fiale nè steroidi, testosterone e molti altri “aiutini” chimici nascosti nei borsoni o negli armadietti. “È un cane da ricerca, addestrata esattamente come un cane che alla dogana, ad esempio, fiuta i narcotici”, ha detto l’ufficiale di controllo antidoping svedese Michael Sjoo, responsabile di Molly. La preparazione della cagnolina, originaria dell’Irlanda del Nord, è durata sei mesi e oggi, quando si presenta agli eventi sportivi – dall’atletica al nuoto all’hockey su ghiaccio – “non fa paura, è molto simpatica e alla maggior parte della gente piace quello che stiamo facendo con Molly”, ha aggiunto. I due “cercatori di doping” non possono intervenire direttamente ma possono segnalare gli atleti che poi verranno sottoposti ad accertamento: diversi, scoperti da Molly, in seguito sono risultati positivi. Altri cani con le stesse capacità sono in addestramento e anche l’organizzazione antidoping britannica ha espresso interesse. “Abbiamo bisogno di nuovi strumenti, continuiamo a testare gli atleti attraverso le urine e il sangue ma serve anche qualcos’altro”, conclude Sjoo. (nella foto Philip O’Connor/Reuters Molly con Michael Sjoo durante un controllo antidoping a una partita di hockey a Stoccolma)
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