L’America vuole riaprire la caccia al grizzly ma un giudice dice (ancora) no

AGGIORNAMENTO DEL 14 SETTEMBRE 2018 – ALTRE DUE SETTIMANE PER I GRIZZLY

La giudice Dana Christensen ha concesso ieri altre due settimane ai grizzly di Wyoming e Idaho, dicendo che le serve altro tempo per decidere. Non ha fornito altre indicazioni utili a immaginare quale sarà il futuro degli orsi bruni americani.

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I cacciatori americani hanno pensato di poter tornare a sparare ai grizzly, dopo più di 40 anni di divieto. Ma a due giorni dalla riapertura della caccia all’orso bruno delle Montagne Rocciose, un giudice federale del Montana ha temporaneamente bloccato l’autorizzazione. Esultano i gruppi di nativi americani e ambientalisti che cercano di ripristinare lo status di protezione di questi animali, anche se il provvedimento restrittivo del giudice distrettuale degli Stati Uniti Dana Christensen di Missoula, nel Montana, è valido solo 14 giorni (è stato emesso giovedì scorso). Ventitre orsi di Wyoming e Idaho, gli stati Usa dove la caccia doveva aprire sabato, per il momento hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Ma la partità è solo rimandata di due settimane: poi la corte deve pronunciarsi e dire al governo federale se restituire o meno la tutela di specie minacciata di estinzione ai 700 grizzly della regione di Yellowstone (che comprende Wyoming, Idaho e Montana), persa circa un anno fa. Nel concedere l’ordine restrittivo, il giudice avrebbe detto che i gruppi di conservazione hanno dimostrato di essere “capaci di riuscire nel merito” delle loro azioni legali. Oggi, Alaska esclusa, sono rimasti nell’America continentale circa 2mila grizzly dai 100mila che erano prima dell’inizio dello sterminio che ha portato a proteggerli nel 1975. Se gli ambientalisti ne fanno una questione legale e naturalistica (trattare questi orsi separatamente dalle altre popolazioni di grizzly in Montana e altrove era biologicamente errato e illegale ai sensi della legge sulle specie in via di estinzione), i nativi americani rilevano anche la questione religiosa. Per molte tribù il grizzly è venerato come sacro e considerano “essenziale proteggere le nostre libertà religiose e spirituali e i diritti dei trattati di Yellowstone”, ha detto Stan Grier, capo della Confederazione dei Piedi neri. (foto sopra Karen Bleier/Afp e sotto Jim Urquhart/Reuters: una famiglia di grizzly si nutre della carcassa di un bisonte nel Yellowstone National Park nel Wyoming)

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  • À. Castro |

    L’uomo è anche nella catena della natura, una volta che questo è rotto, l’uomo sarà automaticamente una specie in via di estinzione. e la perdita di biodiversità va molto velocemente contro di lui…
    Un saluto!

  • À. Castro |

    L’uomo è anche nella catena della natura, una volta che questo è rotto, l’uomo sarà automaticamente una specie in via di estinzione. e la perdita di biodiversità va molto velocemente contro di lui…
    Un saluto!

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