Presi con le reti a strascico. E poi issati a bordo dell’imbarcazione per boccheggiare e morire. Sofferenza e soffocamento senza senso: spesso i pesci vengono rigettati in mare perché non “vendibili”. Le immagini sono state realizzate da un “infiltrato” su un peschereccio sardo in azione al largo delle coste dell’isola. E sono diventate un video, “Soffocare, quello che non ti dicono sulla pesca in Italia”, che sembra un horror. Riprese e regia sono di Animal Equality, organizzazione internazionale per la protezione animale: filmati che mostrano le condizioni dei pesci durante la raccolta intensiva a strascico, in particolare al largo della Sardegna.
DIFFICILE EMPATIZZARE CON I PESCI MA SOFFRONO COME GLI ALTRI ANIMALI
Immagini molto crude. Reti che catturano centinaia di migliaia di esemplari, pesci con gli organi interni che fuoriescono dalla bocca a causa dello sbalzo di pressione, specie considerate invendibili che vengono tuttavia ammassate prima di essere rigettate in mare. “È difficile empatizzare con questi animali – spiega l’organizzazione – che appartengono a una dimensione così distante da quella terrestre. Ma come ammiriamo la loro bellezza e sinuosità nei documentari o quando li osserviamo durante le nuotate estive, così ci dimentichiamo che cosa vuol dire per loro venire strappati al loro ambiente, trascinati ammassati nelle reti a strascico e poi lasciati agonizzare per minuti e ore sul ponte delle navi, prima di venire uccisi e congelati”.
DAVVERO FRA TRENT’ANNI I NOSTRI MARI RESTERANNO SENZA PESCE?
Ed è allarme. Secondo gli ultimi report della Fao e di Oceana, nel 2048 rischiamo che i nostri mari rimangano completamente privi di pesci. In particolare, il Mediterraneo è in serio pericolo. “Tutte queste pratiche mettono in luce due elementi su cui dovremmo focalizzarci in futuro: la sostenibilità ambientale e la sofferenza degli animali – dice Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia – Non possiamo più sfuggire a tutto questo, senza contare che la letteratura scientifica ormai ha dimostrato che anche per i pesci valgono quelle caratteristiche che normalmente attribuiamo agli animali, ovvero la sensibilità al dolore e agli stimoli negativi e la sofferenza sotto stress”. Su 24zampe è stato molto letto nei mesi scorsi il post “Pesci, gli animali dimenticati” che racconta l’iniziativa di Eurogroup for animals. L’ong che rappresenta 54 associazioni europee e internazionali (tra cui l’italiana Lav) che lavorano per difendere il benessere di tutti gli animali sottolinea come gli abitanti del mare provino dolore, ricordino esperienze, comunichino e agisce presso le istituzioni europee per tutelarli.