La rassegna stampa animale internazionale di 24zampe, che ho battezzato 24paws, è un esperimento.
THE ECONOMIST
“Matadors on the march” è il titolo di un pezzo della sezione Americas che ha per tema la controversa tradizione della corrida a Bogotà, in Colombia. La Corte costituzionale colombiana ha appena ripristinato per ragioni “artistiche” (e turistiche) la storica sede centrale della Plaza de Toros, dopo che negli ultimi tre anni le corride si erano svolte in periferia.
L’Economist spiega come molti paesi latinoamericani abbiano fermato gli spettacoli, tanto per ragioni economiche che animaliste, ma si assiste contemporaneamente anche a un’inversione del trend, con spettatori in crescita e petizioni pro-corrida in Spagna, Messico e Perù.
Gli animalisti colombiani hanno ragioni per restare ottimisti, secondo il settimanale inglese: la sentenza di Plaza de Toros sostiene la loro richiesta di sottoporre la questione a referendum e l’Onu ha di recente richiamato il Portogallo e la stessa Colombia a proteggere i bambini da spettacoli sanguinari come la corrida.
THE WALL STREET JOURNAL EUROPE
“In Frankfurt, train station is for the birds” è il titolo della pagina “Off the Wall” del Wsj Europe. Racconta della colonizzazione da parte dei piccioni della stazione centrale ferroviaria di Francoforte. Tre piani sottoterra, dove ci si aspetterebbe di trovare i ratti, si trovano invece i piccioni. E in numero molto superiore a quelli che popolano le stazioni di New York e Londra, grazie alla facilità di accesso determinata dalla forma particolarmente ariosa dei corridoi della struttura.
La Deutsche Bahn ha cercato di debellare l’invasione, posizionando reti e altri metodi ma senza esito.
Il Wsj si addentra a spiegare, con l’aiuto di un esperto londinese, come la discendenza da volatili tipici delle caverne sulle scogliere conferisca ai piccioni una destrezza nel volo che gli consente di aggirare facilmente gli ostacoli, di trovare confortevoli nidificare nelle nicchie nei soffitti e su superfici piatte e di non avere problemi a volare in corridoi bui. Sono animali relativamente intelligenti: distinguono i colori, gli individui, sanno contare, risolvere semplici puzzle. Applicano la loro abilità imparando a aspettare che si aprano le porte automatiche per entrarvi, e alcuni hanno imparato a aprirsele da soli, volando davanti ai sensori.
L’articolo si conclude con il parere degli operatori commerciali che operano all’interno della stazione. Sia il panettiere che il barista hanno delle perplessità di natura igienica, anche se l’esperto assicura che è impossibile che il piccione rilasci il guano durante il volo.
DIE ZEIT
Il settimanale tedesco Die Zeit richiama in prima pagina un lungo dossier, ospitato all’interno, sulla comparsa del lupo in Germania, sotto il titolo “Die Woelfe kommen”. Partendo dal racconto personale di una donna che avvista un lupo vicino casa, Die Zeit si chiede se si debbano amare o temere i predatori. Racconta di come questi animali dilaghino nelle zone abitate, attaccando le greggi. Spiegando che arrivano da est, ironizza sul fatto che i tedeschi hanno passato gli ultimi vent’anni a lottare contro i trattati di Maastricht ma ora da est arriva un pericolo immediatamente comprensibile.
In realtà è difficile dire da dove provengano con esattezza perché questi animali sono in grado di percorrere anche 70 km al giorno. Una cartina della Germania mostra le presenze di lupi nel paese, sia quelle certe che gli avvistamenti, comunque concentrate principalmente lungo una direttrice che va dal sud di Amburgo al sud di Berlino.
NEWSWEEK
L’inserto del settimanale Usa raccoglie “101 dream destinations, the greatest holidays in the world” e illustra un centinaio di destinazioni per vacanze bellissime. Sotto la voce “Animal kingdoms” ci sono otto mete: la prima e la seconda sono in India. Una nel Rajasthan, si chiama Ranthambore ed è indicata come il “giardino delle tigri” (Sher Bagh). L’altra è Chambal river, dove si possono attraversare tre stati a dorso di cammello. Poi tocca alle Bahamas. La terza destinazione è un’isola disabitata chiamata Big Mayor Cay dove si possono vedere e incontrare gli “swimming pigs”, maiali fanno il bagno. In Tanzania, nel Serengeti, per la quarta meta: a caccia di scimmie… con la macchina fotografica. E ancora in Namibia, a Okonjima, per vedere i ghepardi. In Thailandia, a Phuket, per nuotare con gli elefanti. In Tasmania, Australia, per aiutare i piccoli di Diavolo della Tasmania malati. O in Zimbabwe, a Hwange, per un safari nel parco più esteso del paese o per una discesa in canoa sullo Zambezi tra ippopotami e coccodrilli.