Piano Lupo, il ministro Costa: “Chiederò a Ispra di riattivarlo”

Non concede tregua e procede a passo spedito l’azione del nuovo ministro dell’Ambiente Sergio Costa nei confronti dei nemici degli animali e della natura. “Domani chiederò all’Ispra di riattivare il Piano di gestione e conservazione del Lupo in Conferenza Stato Regioni”, ha detto ieri a margine della firma del protocollo d’intesa con Carabinieri e Vigili del fuoco contro gli incendi delle aree naturali protette dello Stato, ribadendo che il piano nel 2017 aveva avuto “una grande adesione politica”, il supporto di pareri di autorevoli scienziati, e che contiene 22 soluzioni alternative all’abbattimento. Il piano era stato predisposto un anno fa da ministero dell’Ambiente e Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ma è rimasto bloccato da dicembre scorso in Conferenza Stato-Regioni per la norma che prevede la possibilità di abbattimento controllato dei lupi, voluta da alcune Regioni e contrastata da altre. Il ministero a dicembre avrebbe voluto approvare il Piano stralciando la norma sugli abbattimenti e rinviandone l’approvazione di due anni. Il contrasto fra gli enti locali ha però impedito questa soluzione di compromesso. Alcune Regioni avevano chiesto un ulteriore periodo di riflessione, mandando di fatto il Piano su un binario morto. Sempre ieri, il ministro Costa, parlando alla presentazione del nuovo Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, ha detto che è sua intenzione far inserire il bracconaggio (“un reato odioso”) nel codice penale.

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AGGIORNAMENTO DELLE 15.45 – COSTA: “COINVOLGERE TUTTI”

“E’ auspicabile il coinvolgimento di tutti gli enti interessati, come le Regioni, nella gestione dei danni agli allevamenti da parte della fauna selvatica. Nel caso del Piano Lupo, è giusto che tutti gli stakeholders si siedano al tavolo. Si può fare un percorso insieme”. Lo ha detto oggi il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, illustrando in Commissione Ambiente al Senato il suo programma.