Almeno sei bambini indiani sono stati sbranati negli ultimi giorni da cani randagi a Sitapur, nello Stato indiano di Uttar Pradesh, in una vicenda che ha generato un’ondata di panico nei genitori della zona che ormai impediscono ai figli di uscire da soli. La situazione è giunta ad un livello di emergenza tale, riferisce oggi Ndtv, che la frequenza nelle scuole si è ridotta, la polizia ha dovuto inviare un numero maggiore del solito di agenti in pattugliamento, mentre i contadini che lavorano nei campi escono di casa con bastoni e perfino armi da fuoco. Il problema randagismo è molto sentito nel paese, dove attraverso petizioni popolari alcune organizzazioni hanno chiesto lo sterminio dei circa 30 milioni di cani vaganti. A questi sentimenti ostili ha risposto la Corte Suprema dell’India circa un anno fa, pronunciandosi in favore dei cani randagi che hanno diritto di vivere e che possono essere eliminati solo se diventano una minaccia per la società. I fatti recenti potrebbero cambiare le cose? Inoltre, al tragico bilancio degli ultimi giorni vanno aggiunti altri sei bambini che sono stati uccisi dai cani randagi dal novembre scorso. Squadre di accalappiacani, giunte da Lucknow, capitale dell’Uttar Pradesh, hanno catturato nel fine settimana 22 animali a Sitapur. (nella foto Rajesh Kumar Singh/Ap un cane randagio a Lucknow)
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