Costruiti i primi baffi robotici. Come quelli degli animali, che li aiutano a muoversi e orientarsi nell’oscurità, anche questi sono dotati di potentissimi sensori tattili e sono realizzati con fili di un materiale super-elastico chiamato nitinolo, rivestito di materiale plastico. Il risultato, descritto sulla rivista Bioinspiration e Biomimetics, è opera del lavoro dei ricercatori guidati da Cagdas Tuna dell’università dell’Illinois. Molti mammiferi, tra cui foche e ratti, si affidano infatti ai baffi per ‘sentire’ il cammino negli ambienti oscuri.
Così, ispirati da questi animali, gli studiosi hanno sviluppato dei baffi robotici, con una rete di sensori tattili progettati per produrre immagini topografiche, che misurano lo scorrere di un fluido. ”Quando è buio, i baffi giocano un ruolo chiave per gli animali nell’esplorazione, la caccia o anche la vita sottoterra – spiega Tuna – Le foche ad esempio riescono a catturare il pesce nell’oscurità usando i loro baffi che seguono la scia idrodinamica”. La rete è costituita da cinque fili super-elastici di nitinolo, coperti da cannucce di plastica, che danno origine a baffi lunghi 15 centimetri e larghi 3. Alla base hanno dei misuratori della pressione che misurano i movimenti di ogni baffo, e questi segnali sono usati per produrre un’immagine del fluido che scorre.
”Non c’è prova che gli animali facciano una ricostruzione tomografica simile nel loro cervello – continua Tuna – ma questo risultato mostra un gran potenziale, che può essere un utile, anche se insolito, sistema sensitivo”. I baffi robotici possono essere un’alternativa o un potenziamento dei sistemi esistenti di navigazione, rilevazione e tracciamento in condizioni di oscurità. I futuri sforzi dovranno puntare a considerare il contenuto degli oggetti e miniaturizzare il sistema in modo da ampliarne gli usi. ”Le applicazioni possono essere anche in campo biomedico – conclude Tuna – come la chirurgia cardiaca”. (Ansa).