Speriamo che non sia femmina. E’ l’augurio che il mondo scientifico si fa quando pensa alle tartarughe della Grande barriera corallina australiana. Una speranza vana, però. Perché a causa del cambiamento climatico la grande minaccia che incombe su questi animali è che nascano proprio solo esemplari di sesso femminile. Un nuovo studio, condotto dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) negli Stati Uniti insieme agli scienziati australiani del Department of Environment and Heritage Protection, rilanciato dal Wwf e pubblicato su Current biology, ha infatti rilevato che la popolazione maschile delle tartarughe verdi è in rapido declino da circa vent’anni. Questo perché le temperature più calde favoriscono il formarsi del sesso femminile dei nascituri. “Considerando che il sesso delle tartarughe marine dipende dalla temperatura alla quale l’uovo viene incubato e considerando che le temperature più calde producono più femmine, siamo preoccupati che i cambiamenti climatici possano causare questo effetto”, afferma nello studio il biologo marino del Noaa, Camryn Allen. Nelle zone più fredde del sud della Grande barriera corallina, il numero di femmine di tartarughe verdi si attesta tra il 65 e il 69%. Mentre nella punta settentrionale più calda del reef, la quota va fino al 99,8% della popolazione, che consta di circa 200mila esemplari. La temperatura “ideale” che produce il 50% di maschi e il 50% di femmine è di circa 29°, spiega l’associazione del panda. “Qualsiasi variazione di circa uno o due gradi potrebbe rischiare di produrre tutte femmine o forse la morte embrionale”, avverte il ricercatore. “L’Australia deve adottare obiettivi ambiziosi in materia di cambiamenti climatici per salvare la barriera corallina e le sue uniche creature, ma intanto è necessario prendere misure immediate”, ha detto Dermot O’Gorman, del Wwf Australia, che propone tele ombreggianti sulle spiagge di nidificazione per abbassare le temperature dei nidi e produrre più maschi. (foto Andrey Nekrasov/Wwf)
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