Morti 100 ippopotami in Namibia, forse per un’epidemia di antrace: specie non in pericolo

AGGIORNAMENTO DELLE 22.15 – MINISTRO AMBIENTE BOTSWANA: “CONFERMATO, E’ ANTRACE”

Trovate tracce di antrace nelle carcasse degli ippopotami morti nel delta dell’Okavango, scrive la Reuters. La conferma arriva dal ministro dell’Ambiente, della Conservazione delle risorse naturali e del Turismo del Botswana. Le autorità si raccomandano di non toccare gli animali e di riferire eventuali altri avvistamenti.

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Oltre cento ippopotami sono morti la settimana scorsa nel parco nazionale di Bwabwata, nella Namibia nordorientale, al confine con Angola e Botswana. Lo ha detto il vicedirettore dei parchi della regione Nord-Est, Apollinaris Kannyinga, alla testata The Namibian. La causa della moria potrebbe essere l’antrace, un’infezione batterica che generalmente colpisce gli animali erbivori, non inusuale quando il livello dell’acqua è così basso: le spore del batterio possono rimanere sepolte nel terreno per anni. “Sospettiamo un’epidemia di antrace, ma il nostro team di veterinari deve ancora confermarlo”, ha affermato Kannyinga, aggiungendo che queste epidemie non sono rare. “Ne abbiamo vista una in Tanzania; i numeri (degli esemplari deceduti) possono sembrare alti, ma la popolazione di ippopotami solitamente si riprende”. Il funzionario ha spiegato che le carcasse, di cui coccodrilli e avvoltoi si stanno nutrendo (e contaminando), devono ancora essere smaltite, e ha invitato i residenti a non cercare di recuperare la carne degli ippopotami morti per consumarla. Prima degli ultimi decessi, la presenza di ippopotami in Namibia era stimata in circa 1.300 esemplari. (foto da twitter del NewEra Newspaper)