Il tempo è scaduto, oggi riapre la caccia: “Il Governo scavalchi le Regioni e fermi i fucili”

AGGIORNAMENTO DEL 5 SETTEMBRE 2017 IN CODA – LA PETIZIONE #STOPCACCIA SU CHANGE.ORG

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Il tempo è scaduto. L’ultimo appello degli ambientalisti – ieri – perché venisse sospesa la preapertura della caccia, prevista per oggi in quasi tutte le regioni, per non colpire ancora una fauna selvatica stremata da una estate di caldo, siccità e incendi, è caduto nel vuoto. Nemmeno il parere dell’Ispra, l’Istituto di ricerca del ministero dell’Ambiente, che consigliava di fermare la caccia è servito. In realtà, la caccia vera e propria si apre il terzo fine settimana di settembre ma i fucili oggi resteranno nell’armadio blindato solo in Abruzzo, Lombardia (Brescia esclusa), Liguria, Val d’Aosta, province di Trento e Bolzano. Il partito dei Verdi e la ong animalista Lipu hanno chiesto ieri, in extremis, al governo di fermare le doppiette, scavalcando le Regioni con i poteri sostitutivi. Da giorni ambientalisti e animalisti chiedono il rinvio della stagione: ieri anche Wwf,  Enpa, Lac e Lav hanno ribadito l’appello, minacciando ulteriori azioni di protesta. “Il fuoco in Italia ha distrutto ad oggi in Italia una superficie pari al Comune di Roma, 125mila ettari – ha detto il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, in una conferenza stampa con la Lipu davanti a Montecitorio -. Il mese di agosto a Roma è stato il più caldo degli ultimi 40 anni: a Milano, Torino, Napoli e Palermo è stato il secondo più caldo, dopo il 2003”. Per questo “in una diffida abbiamo chiesto al ministro dell’Ambiente di esercitare i poteri sostitutivi per sospendere l’attività venatoria su tutto il territorio nazionale”. Per il presidente della Lipu (Lega italiana protezione uccelli), Fulvio Mamone Capria, “l’Ispra aveva detto fermate la caccia per l’emergenza siccità e incendi. Invece le Regioni hanno consentito le pre-aperture della stagione venatoria. E’ una cosa che va fermata: le istituzioni, il governo, il Ministero dell’Ambiente prendano posizione e intervengano con i poteri sostitutivi”. Per gli ambientalisti, la fauna selvatica è stremata dalla scarsità di acqua e di cibo, aggravate dalla distruzione di habitat causata dagli incendi, e si riproduce a fatica. Nei giorni scorsi l’Enpa ha addirittura calcolato che negli oltre 600 grandi incendi (oltre i 30 ettari) del 2017 sono morti circa 40 milioni di animali selvatici. In questa situazione, la caccia non fa che decimare ulteriormente una popolazione già fortemente indebolita. “Le Regioni italiane – scrive il Wwf – senza che il ministero dell’Ambiente intervenga, danno il via libera ai cacciatori, per completare la mattanza della fauna selvatica, messa a durissima prova dal caos climatico e dai ladri di natura che hanno dato alle fiamme ampie zone dell’Italia”. In campo anche il Movimento Animalista, presieduto da Michela Vittoria Brambilla, che lancia la campagna social #stopcaccia e invita i militanti, e tutti gli internauti, a “metterci la faccia”, pubblicando sui social la propria foto con l’hashtag #stopcaccia.

  • Abbiamo parlato dell’appello di Enpa e della cifra di 40 milioni di animali selvatici morti nell’emergenza incendi del 2017 qui
  • Qui abbiamo scritto dell’appello di Ispra alle Regioni perchè fermassero, dopo la siccità e gli incendi, la caccia per due anni

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AGGIORNAMENTO DEL 5 SETTEMBRE 2017 – LA PETIZIONE #STOPCACCIA SU CHANGE.ORG

Il governo deve “rispettare i principi che le norme internazionali e nazionali pongono a tutela della fauna selvatica” e quindi “vietare o limitare la caccia, dopo un’estate di siccità e di incendi che ha ridotto allo stremo gli animali nei boschi e nelle campagne”. Lo chiede la  petizione, indirizzata al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, avviata sulla piattaforma change.org dal Movimento Animalista nell’ambito della campagna #stopcaccia. Il Movimento, guidato dall’on. Michela Vittoria Brambilla, parla di “aggressione autorizzata alla biodiversità” e di “attentato alla sopravvivenza delle popolazioni di molte specie” invitando gli internauti ad aderire alla richiesta di cancellare la stagione venatoria o di rinviarne l’inizio, come previsto dalla legge in caso di disastri ambientali. Si può firmare qui. Già oltre 5mila le adesioni (sulle 7.500 richieste), raccolte in poche ore. “Le Regioni – ricorda Rinaldo Sidoli, responsabile del centro studi del Movimento – hanno confermato le tradizionali preaperture della stagione venatoria, ai primi di settembre, praticamente non tenendo in alcuna considerazione il documento tecnico-scientifico dell’Ispra che chiedeva forti limitazioni alla caccia. Perciò il Movimento Animalista ha accolto gli appelli e le sollecitazioni di tantissimi italiani che condividono la nostra richiesta ed ha aperto la petizione su change.org perché i cittadini possano farsi sentire direttamente”.