Silvio Berlusconi “adotta” cinque agnellini salvandoli dalle tavole pasquali, aderendo alla campagna “A Pasqua scegliete la vita” della Lega animalista di Michela Vittoria Brambilla, e immediata scoppia la polemica: la Lega attacca il Cavaliere e Assocarni insorge accusando l’ex premier di danneggiare la filiera nazionale della carne mentre le sue tv “incassano miliardi” per promuovere brand di “eccellenze alimentari di origine animale”. Sui giornali di oggi, infatti, campeggiava la notizia della scelta di una Pasqua veg per l’ex premier, sostenuto dalla Brambilla (nella foto sotto con Berlusconi, mentre sopra è solo mentre allatta uno degli animali salvati). Altri animalisti, al contempo, scendono in piazza per dire ‘no’ alla strage di agnelli, organizzando davanti alle chiese di tutta Italia una manifestazione informativa (lanciata con l’hashtag #savethelamb di Animalisti italiani onlus), e attraverso il video dell’ultima campagna #SALVAUNAGNELLO di Animal Equality, con testimonial Tullio Solenghi (visibile qui). Nonostante “il declino degli ultimi anni, si è passati da circa 812 mila tra agnelli e capretti macellati nel ‘picco pasquale’ del 2010 a circa 500 mila dell’ anno scorso – afferma Brambilla – siamo comunque di fronte ad un’assurda, ingiustificabile mattanza”. Ma è l’adesione del Cav alla campagna pro-agnelli’ che fa esplodere il “caso”. “Dispiace vedere Berlusconi” sostenere campagne “pseudo vegane che rischiano solo di danneggiare un settore fondamentale dal punto di vista economico come quello della carne”, afferma Gian Marco Centinaio, capogruppo al Senato della Lega Nord. “L’animalismo politico – aggiunge – non porta da nessuna parte e rovina l’immagine di un’industria all’avanguardia”. Anche Claudio Borghi Aquilini, responsabile economico del Carroccio, definisce “inaudito che si usi la parola strage per un alimento che da sempre fa parte della cultura culinaria italiana. La vera strage é quella delle aziende che chiudono e Berlusconi dovrebbe saperlo”. Posizione condivisa dal presidente dei deputati leghisti Massimiliano Fedriga. Ma è di Assocarni l’affondo più duro: “E’ incredibile che per accaparrarsi l’elettorato animalista”, il Cav “pur essendo un imprenditore, contribuisca a danneggiare l’industria della carne”. “Le Reti Mediaset – incalza – incassano miliardi promuovendo brand e eccellenze alimentari di origine animale” e lui “viene opportunisticamente folgorato da conversione animalista. L’auspicio è che gli inserzionisti da ora in poi scelgano meglio…”.
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