Dopo la segnalazione della presenza di due lupi sui monti della Val Badia, nella provincia autonoma di Bolzano, gli agricoltori locali chiedono che sia approntato un piano per l’abbattimento degli animali che – si afferma – potrebbero provocare seri problemi nei prossimi anni. La notizia dell’avvistamento si è diffusa ieri, quando due esemplari sono stati identificati nei pressi delle piste da sci di Corvara. A poca distanza, le carcasse sbranate di due caprioli, che i guardiacaccia ritengono siano stati divorati dai lupi. Probabilmente – dicono gli esperti – i due animali sono sconfinati dalla vicina provincia di Belluno, dove i monti sono meno antropizzati e sono destinati a tornare presto nel loro territorio. Ma come dice il direttore dell’associazione degli agricoltori Bauernbund, Siegfried Rinner, occorre fare presto, senza aspettare che intervenga Roma, perché “l’Italia è specialista nello sviluppare piani molto belli, ma spesso la loro realizzazione trova parecchi ostacoli”. “La politica – afferma Rinner – deve essere in grado di rendere possibile già da subito il prelievo dei lupi”. “Le misure alternative – prosegue il rappresentante degli agricoltori – costano molto danaro alla mano pubblica e rischiano di non funzionare”. Rinner cita la questione delle marmotte, per le quali, alla fine, in Alto Adige è stato deciso di procedere ad un abbattimento mirato, “unica soluzione possibile al problema”. “Chiediamo che la Provincia di Bolzano si attivi subito per elaborare la migliore strategia di convivenza tra le attività umane e i predatori selvatici presenti sul territorio”, commenta la Lav. “Ancor prima di capire chi ha ucciso i selvatici, ancor prima di avere raccolto un segnale certo che certifichi la presenza dei lupi, già ne viene chiesta la condanna a morte senza appello – dice Massimo Vitturi, responsabile Lav Area Animali selvatici -. La richiesta degli agricoltori non è solo crudele e violenta, ma anche priva di qualsiasi fondamento giuridico, infatti i lupi sono animali particolarmente protetti dal 1971, nessuno li può uccidere”.
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