Una enorme fossa comune con i corpi mummificati di quasi otto milioni di cani risalenti all’antico Egitto è stata interamente riportata alla luce dagli archeologi a Saqqara, 30 chilometri a sud della città moderna del Cairo. Come spiega il sito “Discovery News”, le mummie dei cani erano ospitate in un sistema di catacombe, su un’area vasta 173 metri per 140, nei pressi del tempio di Anubi, divinità con la testa di sciacallo, che proteggeva le necropoli e il mondo dei morti.
Secondo i ricercatori, i cani mummificati erano probabilmente offerti in dono ad Anubi, come segno di fedeltà o di gratitudine. Ma non è escluso che gli animali fossero oggetto di venerazione. La particolare necropoli di Saqqara, non lontana dalle piramidi di Giza, era stata scoperta nel diciannovesimo secolo, ma solo di recente si sono conclusi gli scavi che hanno permesso di riportare alla luce tutte le mummie, in gran parte custodite in contenitori di terracotta e ben conservate (nella foto, tratta dal sito Discovery news, una testa di cane adulto mummificata).
“Si trattava probabilmente di un luogo che era molto affollato – ha spiegato a Live Science Paul Nicholson, professore di archeologia all’Università di Cardiff, responsabile dello scavo – Una comunità permanente di persone viveva qui è si occupava del culto degli animali”. Lo scavo ha permesso anche di scoprire che la volta di roccia che sovrasta la necropoli contiene il fossile di un grande mostro marino, un vertebrato risalente a oltre 48 milioni di anni fa. Non è chiaro però se gli antichi egizi fossero a conoscenza del fossile quando hanno realizzato la scavo. (Kronos)