Il Servizio Scientifico e Veterinario del Parco Nazionale d’Abruzzo, in sinergia con il Servizio di Sorveglianza, ha recentemente condotto un’operazione di rilascio in natura dell’orsa Nina. Tale intervento, di fondamentale importanza per la conservazione della specie, è stato preceduto da un rigoroso protocollo sanitario. Conformemente alle “Linee guida per il rilascio in natura di cuccioli di orso bruno marsicano”, Nina è stata sottoposta a una visita sanitaria approfondita, volta a garantirne l’idoneità fisica e le prospettive di adattamento all’ambiente selvatico. Già da diverse settimane, si era osservato un progressivo rallentamento del suo metabolismo, manifestato dalla riduzione dell’apporto alimentare e da un incremento del tempo trascorso in tana, segnali inequivocabili dell’avvicinarsi del periodo di ibernazione.
NINA SARA’ MONITORATA ATTRAVERSO UN RADIOCOLLARE GSM
La decisione di procedere al rilascio è stata ponderata attentamente, considerando una molteplicità di variabili, tra cui le condizioni climatiche e le specificità dei siti individuati. La selezione di tali aree è avvenuta sulla base di criteri oggettivi e stringenti: la localizzazione nel cuore del Parco, la disponibilità di potenziali aree di svernamento, una bassa densità antropica e, aspetto cruciale, una significativa distanza dai centri abitati e dalle attività umane. Gli esperti hanno evidenziato come la scelta del momento e del luogo del rilascio fosse intrinsecamente legata al peso e al comportamento dell’esemplare. Nina ha raggiunto un peso di 38 kg, considerato adeguato per affrontare le sfide dell’inverno. L’operazione di rilascio si è svolta con la massima cura e riservatezza, dettate da imprescindibili esigenze di sicurezza. Tale discrezione caratterizzerà anche la fase di monitoraggio, per la quale Nina è stata equipaggiata con un radiocollare Gsm. (Adnkronos, foto di Umberto Esposito/Pnalm)
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