Dal parco in Maremma al Mali: un’aquila migra per 4.500 chilometri

Aquila vola circa 4.500 chilometri dal Parco della Maremma al Mali, in Africa occidentale, attraversando Francia e Spagna. È questo il viaggio compiuto dal Biancone, un esemplare che nidifica in ambienti mediterranei. Il suo percorso è stato seguito con emozione dagli studiosi. Fino al 15 luglio permaneva intorno al suo nido nel Parco della Maremma. Poi, proprio in quel periodo, improvvisamente, si è interrotto il segnale del gps per ricomparire, proprio qualche giorno fa al confine tra il Mali e il Senegal, nell’Africa subsahariana. “Quando il segnale del gps posizionato sul dorso del Biancone è ricomparso – spiega Simone Rusci, presidente del Parco – è stata una grande sorpresa vedere la strada percorsa dal volatile che, fino allo scorso luglio, volava nella zona circostante al suo nido. Il lavoro fatto in questo periodo ci ha permesso di osservare e registrare la migrazione che, come da natura, compie ogni anno per passare dall’Europa all’Africa, seguendo una rotta che passa da Francia e Spagna. Un animale bellissimo con un volo elegante e con una grande apertura alare”.

L’AQUILA HA IL GPS GRAZIE A UN PROGETTO FINANZIATO CON IL PNRR

L’aquila è stata inanellata e dotata di gps nell’ambito del progetto Marenat, coordinato da Giampiero Sammuri e finanziato dal Cnr con risorse Pnrr. Progetto di cui fa parte il Parco della Maremma e che punta a tutelare la biodiversità marina. Il monitoraggio è stato portato avanti dalla società Il Piviere insieme al gruppo storico del parco Falco pescatore che aveva provveduto a inanellare una zampa del volatile. Questo esemplare di aquila, molto più grande della Poiana e con un piumaggio di tonalità diversa, ogni anno poco prima della stagione autunnale compie un itinerario verso l’Africa per tornare in Europa la primavera successiva. Può percorrere oltre 100 chilometri al giorno in fase di migrazione, ha la particolarità di mangiare quasi esclusivamente serpenti e costruisce spesso il nido su grandi alberi in aree aperte, proprio come è avvenuto all’interno del Parco della Maremma. (Ansa)

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