Nel corso della notte il Corpo forestale del Trentino ha eseguito il decreto firmato il 4 settembre scorso dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, abbattendo il lupo maschio adulto appartenente al branco che gravita nella zona della Lessinia trentina. Lo ha comunicato oggi la Provincia autonoma di Trento. L’animale, è specificato, “è stato abbattuto in un pascolo limitrofo a Malga Boldera, nel comune di Ala, mentre stava tentando la predazione di un bovino”. L’ok all’abbattimento aveva ottenuto il via libera dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) quanto al rispetto della Direttiva Habitat e il Consiglio di Stato aveva respinto la richiesta di sospenderlo avanzata da alcune associazioni animaliste.
LE PAROLE DI FUGATTI
“Sicuramente è un messaggio importante per l’agricoltura di montagna che sappiamo essere in difficoltà dalla presenza dei grandi carnivori, in questo caso i lupi. Questa prima uccisione che avviene in Trentino dopo un regolare percorso amministrativo, suffragato da una sentenza del Tar e poi del Consiglio di Stato, è un segnale che conta per le categorie dell’agricoltura di montagna e anche per chi ci vive. A nostro modo di vedere è un segnale solo iniziale, poi ci sono tante altre problematiche che i lupi stanno causando in alcune aree del Trentino. Penso per esempio alla Valsugana. Occorre continuare”, ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti dopo l’abbattimento.
LA REAZIONE ANIMALISTA
WWF – “Siamo davanti a un ulteriore grave passo indietro nella strada della coesistenza fra uomo e grandi carnivori in Trentino”, dice Wwf Italia. È inaccettabile infatti che, nonostante le evidenze scientifiche dimostrino come l’unica soluzione al conflitto sia investire nella prevenzione, anche oggi si sia preferito abbattere un lupo (a caso), con la falsa speranza di diminuire i danni. In quell’area è presente da anni un branco e eliminare uno o due individui avrà poco effetto se non si migliorano le strategie di prevenzione messe in campo”.
LAV – “L’uccisione del lupo è un fatto di una gravità senza precedenti, tanto più perché l’esecuzione è avvenuta a pochi giorni dal ritorno degli animali allevati nelle stalle di pianura. Si è trattato quindi di un atto di forza utile solo a Fugatti, che ha più volte dimostrato il suo odio nei confronti di lupi e orsi, un vero e proprio strumento di propaganda elettorale”, dice Lav, pronta a “denunciare i responsabili della morte” del lupo, si legge in una nota.
BRAMBILLA – “In una sorta di squallida gara con il collega di Bolzano, Arno Kompatscher, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti reclama la sua pelle di lupo”, dice Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente. “Il copione è lo stesso, con la variante alla Fugatti: il decreto pubblicato il 4 settembre alla chetichella e l’indifferenza per i ricorsi degli animalisti”.
+++
AGGIORNAMENTO DEL 22 SETTEMBRE 2025 – TOSI (FI): “SERVONO ABBATTIMENTI SIGNIFICATIVI DI LUPI”
“La soluzione sarebbe l’eradicazione della specie, perché la sua presenza non è compatibile con l’uomo. Ma se non è possibile l’eradicazione, quantomeno bisogna procedere a un numero di abbattimenti significativi, quindi non solo limitata a pochi esemplari. Altrimenti, come ha detto il professor Boitani, che su questo punto ha ragione, non sortirebbe alcun effetto pratico per la tutela degli allevamenti”. Così l’europarlamentare di Forza Italia, Flavio Tosi, in relazione all’abbattimento di un lupo in Trentino a seguito del decreto di rimozione firmato dal presidente Maurizio Fugatti dopo le predazioni sui monti della Lessinia”. “In Francia abbattono ogni anno dal 10 al 20 per cento dei lupi e lo facevano anche prima del declassamento dell’Europa, quindi in regime di deroga quando era in vigore la precedente Direttiva Habitat – ha aggiunto Tosi -. A maggior ragione oggi che le norme europee sono meno stringenti, si deve procedere ai censimenti e agli abbattimenti che avrebbero anche un effetto deterrente, perché il lupo è animale intelligente, se sa che corre pericolo di vita e di essere abbattuto si allontana dai centri abitati e dagli allevamenti”. (LaPresse)
Su 24zampe: Domenica riapre la caccia, associazioni ambientaliste in rivolta