Pubblicato il report mensile del Servizio grandi carnivori del Trentino, che contiene le ultime informazioni sullo stato di lupi e orsi presenti sul territorio provinciale.
LUPI: PROGRESSIVO AUMENTO DELLE PREDAZIONI, SOPRATTUTTO IN BASSA VALSUGANA
“Le predazioni da lupo ai danni del bestiame da reddito in alpeggio tendono ad aumentare progressivamente nel corso della stagione fino al mese di settembre. Luglio non ha fatto eccezione, con occasionali predazioni su ovicaprini, asini o giovani bovini in varie zone del territorio provinciale e alcuni tentativi di predazione sventati dall’azione di cani da guardiania o dai pastori. In un caso, un cane da compagnia allontanatosi dal padrone è stato leggermente ferito nella zona di Brusago, sull’Altopiano di Piné”. “Come nei mesi precedenti, ancora una volta, numerose predazioni si sono invece ripetute e concentrate in un’area relativamente ristretta della bassa Valsugana, dove una notevole disponibilità di asini e ovini, detenuti nei pressi dei centri abitati in poche unità o in piccoli gruppi e facilmente predabili, ha fatto sì che alcuni lupi stanziali nell’area in oggetto si siano progressivamente specializzati nella ricerca attiva e nella predazione seriale di tali animali – si legge nel report -. La situazione è seguita con attenzione. Si ricorda la possibilità, sia per le aziende agricole che per gli hobbisti, di richiedere al personale forestale la fornitura diretta di recinzioni elettrificate. A luglio il fototrappolaggio di giovani lupi dell’anno o di lupe in fase di allattamento e alcuni avvistamenti hanno confermato la riproduzione di alcuni branchi”.
ORSI: ASSENZA DI ESEMPLARI CONFIDENTI MA ULTERIORI, NUOVE CUCCIOLATE
“Come di norma accade, anche a luglio sono stati avvistati o fototrappolati orsi su buona parte del Trentino occidentale. L’attuale assenza di soggetti particolarmente confidenti nei confronti dell’uomo o dannosi in modo seriale ha, tuttavia, probabilmente contribuito a far calare la ‘percezione umana della presenza della specie’ negli ultimi mesi”. “Gli orsi si sono tuttavia palesati anche tramite indici di presenza lasciati dietro di sé nelle ore notturne, in questo periodo perlopiù legati a consumo di frutta coltivata e a danni collaterali ai rami degli alberi da frutto o a recinzioni – si legge nell’indagine -. Altri eventi di danno hanno interessato pollai (4 casi), ovicaprini (2 casi, in uno dei quali l’orso è stato scacciato dai cani da guardiania presenti), bovini, un caso in Val Rendena, dove è attenzionato l’orso maschio adulto che negli ultimi anni si è reso responsabile di ripetuti eventi di questo tipo”. È stata accertata la presenza di ulteriori, nuove cucciolate di orso rispetto a quelle individuate nei due mesi precedenti.
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