All’asta la prima borsa Birkin in coccodrillo, Peta chiede una donazione “etica”


AGGIORNAMENTO DEL 10 LUGLIO 2025 – LA BIRKIN AGGIUDICATA PER 8,7 MILIONI

Oltre dieci milioni di dollari, pari a circa 8,7 milioni di euro. È questa la cifra record cui è stata venduta la prima Birkin, realizzata nel 1984 su misura per la cantante Jane Birkin, battuta all’asta oggi a Parigi da Sotheby’s. Ad aggiudicarsela – dopo un’aspra quanto repentina “battaglia” durata soli 10 minuti, che ha visto nove offerenti diversi – un collezionista privato dal Giappone, che ha fatto le sue offerte telefonicamente attraverso Maiko Ichikawa, Country Head of Sotheby’s Japan. La base d’asta era di 1 milione di euro. L’articolo completo su ilsole24ore.com

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POST DEL 9 LUGLIO 2025
Domani va all’asta a Parigi la prima borsa Birkin creata da Hermes per Jane Birkin e Peta chiede una donazione come compensazione “etica”. L’organizzazione per i diritti degli animali People fot Ethical Treatment of Animals ha chiesto alla attuale proprietaria Catherine Benier di donare i proventi della vendita ad associazioni per la tutela della fauna selvatica come forma di compensazione per almeno parte del danno causato agli animali dalla produzione delle borse Birkin. La Peta osserva che servono tre coccodrilli per realizzare una sola borsa Birkin e che innumerevoli animali — tra cui mucche, vitelli, capre, lucertole, alligatori, struzzi, elefanti e molti altri — sono stati sottoposti a sofferenze e uccisi per produrre il milione o più di borse Birkin che la maison francese ha prodotto negli ultimi 40 anni. “Uccidere milioni di animali in modo crudele solo per produrre borse costose è una pratica barbara che dovrebbe appartenere al passato,” ha dichiarato Mimi Bekhechi, vicepresidente di Peta per l’Europa, invitando la Benier, fondatrice della boutique vintage di lusso Les 3 Marches, a donare “l’assurda cifra che otterrà dalla Birkin” ad organizzazioni per la fauna selvatica “come riconoscimento delle sofferenze causate da Hermès per decenni”.

PETA: TANTA E’ LA CRUDELTA’ CHE JANE BIRKIN CHIESE A HERMES DI TOGLIERE IL PROPRIO NOME ALLA BORSA

Peta afferma che indagini undercover hanno documentato coccodrilli stipati in recinti angusti, poi isolati in gabbie sporche e minuscole, prima di essere trascinati, mutilati e pugnalati con un cacciavite. La pratica è talmente crudele che la stessa Jane Birkin – nella foto in alto – chiese a Hermès di togliere il suo nome dalla borsa, sostiene Peta. Ma dopo un intervento del produttore ci ripensò. Leggenda vuole che sia stata lei stessa a disegnare il modello della borsa su un sacchetto per il mal d’aria, mentre volava con l’amministratore di Hermès Jean-Louis Dumas. Essendo all’epoca una giovane mamma, aveva bisogno di una borsa capiente con tasche. Sotheby’s non ha rivelato la stima della prima Birkin ma borse dello stesso tipo sono arrivate a realizzare diverse centinaia di migliaia di euro.

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