Almeno due gatti in Oregon sono stati sottoposti a eutanasia questo mese dopo aver mangiato cibo crudo per animali contaminato dall’influenza aviaria. I funzionari dell’agricoltura dell’Oregon e dello stato di Washington, scrive Ap, hanno emesso ieri un’allerta sanitaria pubblica sul cibo crudo per animali prodotto da Wild Coast LLC di Olympia, Washington. Due gatti che vivevano in due case diverse nella contea di Multnomah, in Oregon, si sono ammalati dopo aver consumato pet food crudo. Dopo aver consultato i veterinari, i proprietari degli animali hanno accettato di sopprimerli a causa della gravità delle loro malattie, hanno detto i funzionari. La presenza del virus dell’influenza aviaria è stata confermata sia nei gatti sia nel pet food, in scatolette già aperte o ancora confezionate. Le indagini hanno identificato la fonte del contagio nella formula di pollo senza ossa allevato all’aperto di Wild Coast, lotti n. 22660 e n. 22664, con data di scadenza a dicembre 2025. Decine di gatti domestici, tra cui almeno 24 quest’anno, sono stati infettati dal virus H5N1, secondo il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti.
FEBBRE, LETARGIA, SCARSO APPETITO, OCCHI ROSSI E TREMORI TRA I SINTOMI
Molti degli animali si sono infettati dopo aver consumato latte crudo o cibo crudo per animali domestici contaminato dal virus. Gli animali domestici infettati dal virus H5N1 presentano sintomi che includono febbre, letargia, scarso appetito, occhi rossi o infiammati, secrezioni dagli occhi e dal naso, difficoltà respiratorie e segni di danni neurologici, tra cui tremori, convulsioni e cecità. Se un animale domestico ha consumato cibo crudo o latte o ha avuto accesso a uccelli all’aperto, i proprietari devono contattare immediatamente un veterinario. Nessun caso umano di influenza aviaria è stato collegato alla manipolazione di cibo crudo per animali domestici, ma le persone possono essere infettate se il virus entra nei loro occhi, naso o bocca. L’influenza aviaria si sta diffondendo negli uccelli selvatici negli Stati Uniti dal 2022 e il virus è stato rilevato per la prima volta nelle mucche da latte statunitensi l’anno scorso, da quando ha infettato più di 960 mandrie di bovini in 16 stati.
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