Uccise e scuoiò un lupo: condannato a 7 mesi e 200 euro di multa

Il tribunale di Grosseto ha condannato a 7 mesi di reclusione Salvatore F., 35enne di Riotorto e titolare di un’azienda agricola, accusato di furto al demanio e di aver ucciso un lupo e poi averlo scuoiato e appeso ad un cartello stradale vicino a Monterotondo Marittimo (Grosseto) nel 2017. “L’uomo aveva completato l’atto criminale con l’apposizione di un cartello con scritte di scherno indirizzate alla Lega antivivisezionista”, spiega Lav (foto sopra). F. è stato condannato anche al pagamento, per un totale 8mila euro, di danni alle associazioni animaliste che si sono costituite parte civile, oltre al pagamento delle spese processuali e di una multa di 200 euro. La sentenza è arrivata prima che intervenisse la prescrizione dei reati. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche al 35enne e ha emesso la sospensione condizionale della pena. Non è escluso che F. decida di ricorrere in appello.

LAV: CAMPAGNA DI ODIO DA PARTE DEGLI ALLEVATORI PIU’ ESTREMISTI

“Siamo contenti di questa vittoria legale, raggiunta grazie alla determinazione di voler punire il colpevole di questa atroce uccisione – dichiara in una nota Massimo Vitturi, responsabile dell’area animali selvatici di Lav -, frutto di una campagna d’odio avviata da anni dagli allevatori più estremisti, con la complicità spesso dei cacciatori, nei confronti dei lupi, accusati di essere responsabili delle predazioni degli animali allevati lasciati in balia di sé stessi senza alcuna protezione dagli stessi allevatori. I lupi fanno i lupi, per questo motivo le predazioni sono esclusiva responsabilità degli allevatori che ancora oggi non vogliono dotarsi degli strumenti di prevenzione, che ovunque hanno dimostrato la piena efficacia, come ad esempio nel Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, dove da due anni non si registrano predazioni grazie al corretto utilizzo degli strumenti di prevenzione incruenti”.

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