Alto Adige, domani l’udienza al Tar per i lupi della Val Venosta

Domani si terrà al Tar di Bolzano l’udienza di merito relativa al ricorso presentato dalle associazioni Enpa e Lav contro la disposizione del 9 agosto 2024, con la quale il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, aveva ordinato l’abbattimento di due lupi per prevenire ulteriori predazioni nei comuni di Curon Venosta e Malles. Le associazioni animaliste, rappresentate dall’avv. Rosa Rizzi, erano immediatamente intervenute, presentando un ricorso al Tar di Bolzano. Gli animalisti nel loro ricorso hanno evidenziato come “la condanna sottoscritta da Kompatscher fosse priva di ragioni scientifiche che potessero giustificare l’uccisione dei due animali, in particolare perché lo stesso Ispra e l’Osservatorio faunistico della Provincia di Bolzano, avevano espresso dubbi “circa l'(astratta) idoneità delle misure di prevenzione in concreto poste in essere dagli allevatori nel cluster dedotto in lite e la loro corrispondenza alle raccomandazioni”, come confermato dallo stesso Tar di Bolzano nel suo provvedimento di sospensiva rilasciato l’11 settembre 2024, si legge in una nota della Lav.

LAV: LUPI CONDANNATI A MORTE SOLO PERCHE’ GLI ALLEVATORI NON VOGLIONO FARE PREVENZIONE

“L’assenza di motivazioni scientificamente rilevanti a supporto dell’atto provinciale, ha smascherato così la visione del Presidente Kompatscher, completamente asservita all’ideologia venatoria che individua ogni possibile soluzione ai problemi di convivenza con gli animali selvatici, esclusivamente attraverso i fucili dei cacciatori – dichiarano Enpa e Lav – nonostante esistano strumenti incruenti particolarmente efficaci nel prevenire le predazioni, utilizzati con successo in tutta Europa.” “L’udienza di domani potrebbe quindi confermare quanto già deciso in precedenza dal Tar, salvando così definitivamente la vita di due animali condannati a morte, solo perché gli allevatori altoatesini non vogliono utilizzare gli strumenti di prevenzione delle predazioni, sostenuti da una Provincia che si è inventata il concetto di “zona pascoliva protetta” grazie al quale è stato deciso – in maniera del tutto apodittica – che nel 98% delle malghe non è possibile attivare le misure incruente di prevenzione”, così la Lav che annuncia la propria presenza in aula domani. (Ansa)

Su 24zampe: Influenza aviaria, in Gb contagiato un uomo che lavora tra i polli