Nel contrasto alla resistenza agli antibiotici “l’Italia può vantare un risultato positivo che riguarda il comparto della sanità animale e della sicurezza e igiene alimentare: rispetto al 2016 c’è stata una riduzione del 46% dell’utilizzo degli antibiotici.” Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, alla presentazione dell’evento conclusivo del G7 Salute sul tema dell’antibiotico-esistenza che si terrà a Bari il 29 e 29 novembre. Il 50% del consumo di antibiotici in Italia è nella filiera zootecnica, ha spiegato Gemmato e “dobbiamo essere fieri che tale utilizzo, contrariamente al settore umano, è in sensibile riduzione, e questo grazie a un rigoroso sistema di tracciatura dei medicinali” ha aggiunto, precisando che il nostro “è il Paese a livello europeo che ha maggiormente ridotto l’uso degli antibiotici” in ambito animale. Per uso umano, invece, in Italia gli antibiotici vengono somministrati al 44,7% dei degenti contro una media europea del 33,7%, secondo quanto riportato da Aifa e pubblicato da Sanità24 del Sole 24 Ore la settimana scorsa.
ANTIBIOTICO RESISTENZA, LA “STRATEGIA VETERINARIA ITALIANA E’ ALL’AVANGUARDIA”
La strategia veterinaria di contrasto all’antibiotico resistenza “è ad oggi tra le più all’avanguardia – ha proseguito Gemmato -. Grazie al sistema informativo Classyfarm siamo in grado di classificare gli allevamenti sulla base del rischio di sviluppo e diffusione di resistenza agli antibiotici, premiando gli allevatori virtuosi con un fondo annuale di 376 milioni nell’ambito della Pac”. “Vogliamo proseguire la discussione avviata ad Ancona lo scorso ottobre e andare oltre – ha detto il sottosegretario – condividendo proposte concrete per il contrasto alla resistenza agli antimicrobici” e l’evento organizzato a Bari si colloca come evoluzione naturale del dibattito su quella che ormai è dichiarata come emergenza di salute globale più critica e come ponte tra gli impegni annunciati a livello globale e le strategie intraprese a livello nazionale. Ci saranno workshop tematici che faranno il punto sulle politiche nazionali dell’antibiotico-resistenza, sul ruolo e il contributo delle professioni sanitarie e della comunità scientifica e sugli aspetti di innovazione e trasferimento tecnologico.
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