Il tonno in scatola è ampiamente contaminato da mercurio, una sostanza dannosa per la salute. A lanciare l’allarme l’ong Bloom che, insieme a Foodwatch, chiede l’adozione di “misure urgenti”, tra cui l’abbassamento dei limiti autorizzati. Bloom ha selezionato a caso 148 lattine provenienti da cinque Paesi europei (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia) e le ha fatte analizzare da un laboratorio indipendente. Il risultato è che “il 100% delle lattine è contaminato da mercurio”, rivela l’indagine. In più della metà delle scatolette, inoltre, il contenuto di mercurio superava il limite massimo stabilito per altre specie ittiche come il merluzzo o le acciughe, ovvero 0,3 mg/kg. Per il tonno, il limite è stato fissato a 1 mg/kg, un limite calcolato però sul “prodotto fresco”.
BLOOM: “SCANDALOSO” IL MODO IN CUI SONO STATI FISSATI GLI STANDARD UE
Tuttavia, secondo i calcoli di Bloom, questo equivale a un livello di circa 2,7 mg/kg nei cibi in scatola, perché il mercurio è più concentrato una volta che il prodotto è stato disidratato. “Il modo in cui sono stati fissati gli standard sanitari a livello europeo è assolutamente scandaloso”, afferma Julie Guterman, ricercatrice del Bloom. Sono stati “stabiliti in base al livello di contaminazione trovato nel tonno e non in base al pericolo che il mercurio rappresenta per la salute umana”. Secondo l’Ong, la causa risiede in un regolamento sui contaminanti, che è stato rivisto nel 2022 da un “comitato tecnico” della Commissione europea, lo SCoPaFF (Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed), che “opera in totale opacità”. (Il Sole 24 Ore Radiocor)
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