Mettere in atto una strategia di contrasto alle minacce epidemiche che gravano sugli allevamenti italiani con un piano pandemico veterinario, raccogliendo i ripetuti allarmi lanciati da diversi anni ai governi e agli assessori regionali alla sanità che si sono succeduti. A chiederlo è il Sindacato italiano veterinari medicina pubblica, dopo che in Turchia è stato rilevato un focolaio di afta epizootica e che Maria Chiara Gadda, Vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, ha sollecitato il ministro della Salute a intervenire urgentemente. “La filiera agro zootecnico alimentare è un vanto dei ministri dell’agricoltura e dell’industria – sottolinea il sindacato, ma se i livelli decisionali non riescono a capire che deve essere protetta dalle malattie infettive animali con la dovuta efficacia e tempestività, allora pagheremo cara questa mancanza di intelligenza strategica”.
LE MINACCE DI PESTE SUINA, BLUE TONGUE E AFTA EPIZOOTICA
La Peste suina sta decimando i maiali e la salumeria nazionale comincia a non trovare sbocchi commerciali. La Blue Tongue è tornata a colpire e a far danni grazie ai cambiamenti climatici che la favoriscono e alle porte c’è l’Afta Epizootica che può muoversi con rapidità seminando morte negli allevamenti bovini, suini e ovi caprini. “Sembra che si voglia mettere a repentaglio la filiera per risparmiare qualche spicciolo nella prevenzione veterinari” incalza il sindacato, che da anni chiede di potenziare i Servizi veterinari regionali, di aumentare gli organici delle asl specialmente nelle regioni a maggiore concentrazione animale (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto le più carenti), con il 20% dei veterinari pubblici che sta per andare in pensione entro 3-4 anni. “Manca una programmazione e un coordinamento delle strategie di profilassi – denuncia ancora il sindacato – forse non abbiamo scorte sufficienti di vaccini per l’afta epizootica ma se li avessimo pronti sarebbe problematico fare una campagna in contemporanea a due epidemie (Psa, Blue Tongue) e garantire la salute animale e la sicurezza alimentare”. (Ansa)
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