I cacciatori salvano 1.500 i piccoli caprioli dalle falciatrici in Alto Adige

Anche quest’anno, grazie all’impegno di oltre 730 volontari tra cacciatori, agricoltori e altri collaboratori, sono stati salvati circa 1.500 piccoli di capriolo dalle falciatrici meccaniche impiegate nella fienagione. Con oltre 7.400 ore di volontariato, e l’uso di droni dotati di termocamere, è stato possibile evitare molte morti e ferimenti della giovane fauna selvatica. All’inizio dell’estate, molte femmine di capriolo partoriscono e nascondono i loro piccoli tra l’erba alta per proteggerli dai pericoli, e poi si allontanano. Di tanto in tanto, le madri tornano per allattarli. Nei primi giorni di vita, i caprioletti restano immobili di fronte ai pericoli, un comportamento efficace contro volpi e altri predatori naturali, ma estremamente rischioso con l’arrivo delle falciatrici.

SONO 7.400 LE ORE DEDICATE ALLA PROTEZIONE DELLA FAUNA

Per prevenire tali incidenti, anche nel 2024 circa 730 volontari sono scesi in campo, dedicando più di 7.400 ore di lavoro volontario per la protezione della giovane fauna selvatica. Grazie a questa straordinaria mobilitazione, è stato possibile salvare circa 1.500 piccoli di capriolo dal ferimento o dalla morte cruenta causata dalle lame delle falciatrici. Le intense piogge primaverili di quest’anno hanno ritardato la raccolta del fieno, permettendo a molti piccoli di crescere a sufficienza per allontanarsi autonomamente dai pericoli. Questo ha contribuito a ridurre significativamente il numero di caprioletti coinvolti in incidenti rispetto agli anni precedenti. (Ansa)

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