La Procura di Pavia ha aperto un’inchiesta sulla nuova ondata di peste suina che ha provocato sino ad ora 13 focolai in altrettanti allevamenti del territorio provinciale. Gli indagati al momento risultano due, un allevatore e un veterinario, ma anche altre persone sarebbero coinvolte nell’indagine. Tra le ipotesi di reato una serie di comportamenti negativi tenuti da parte di chi doveva rispettare le norme di biosicurezza. L’ultimo focolaio di peste suina nel pavese, il tredicesimo, è stato individuato in un allevamento di Albuzzano (Pavia). A darne notizia è oggi il quotidiano “La Provincia Pavese”. Sino ad ora, in seguito all’epidemia che si è diffusa nelle scorse settimane, in provincia di Pavia sono stati abbattuti 56.780 maiali. Considerati i circa 15mila abbattuti solo nel novarese il conto supera facilmente la cifra di 70mila maiali soppressi.
LA PSA NON E’ TRASMISSIBILE ALL’UOMO
Il ommissario straordinario per la Peste Suina Africana (Psa) Giovanni Filippini pochi giorni fa ha dato i numeri del fenomeno: “Al momento ci sono 24 focolai in atto negli allevamenti domestici di suini. In primis in Lombardia con 18 focolai, poi in Piemonte con 5 e 1 in Emilia Romagna”. E ha ricordato i due pilastri fondamentali per affrontare l’emergenza: più biosicurezza in allevamento e maggior depopolamento di cinghiali. La Peste suina africana, nota come Psa, è una malattia virale, altamente contagiosa e spesso letale che colpisce suini e cinghiali. Non è trasmissibile all’uomo, ma è causa di ingenti perdite economiche nel comparto suinicolo, con gravi ripercussioni anche sul commercio comunitario ed internazionale di animali vivi e dei loro prodotti.
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