San Rocco di Camogli, premio Fedeltà del cane 2024: le storie | 1

Come tutti gli anni il 16 agosto a San Rocco di Camogli, in Liguria, viene assegnato il Premio Internazionale Fedeltà del Cane. Quella del 2024 è la 63esima edizione (aggiornamento: vinta dal cane Giulio), nella quale vengono consegnati riconoscimenti ai cani che si sono distinti per particolari atti di fedeltà, eroismo, amore, alle persone o istituzioni che hanno operato benevolmente nei confronti dei cani e anche una menzione alla memoria e un premio fedeltà estero. Le storie di questi cani, raccolte qui sotto (e in altri due post di 24zampe, qui e qui) sono prese dal racconto di Sonia Gentoso, l’anima del Premio, che come sempre le ha selezionate e raccolte per un anno intero. “Storie di cani? Io le leggerei”, mi ha detto la persona che mi è più cara. E dunque ecco qui cinque storie di amici fedeli.

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BOWIE, HAPPY E KAPPA

Bowie, pastore belga malinois, Happy, australian shepherd e Kappa, border collie, rispettivamente di 7, 5 e 8 anni, appartengono al Nucleo Cinofilo Regionale Liguria – Vigili del Fuoco; Bowie ha salvato la vita di un novantenne caduto in un dirupo e ha trovato, insieme ad un’altra unità cinofila, un ragazzo vivo sotto le macerie di una palazzina crollata; Kappa è stata determinante nel ritrovamento di un’anziana malata di Alzheimer e Happy ha compiuto il suo primo ritrovamento.

Il Nucleo Cinofilo Regionale Liguria dei Vigili del Fuoco si compone attualmente di dieci Unità Cinofile; una squadra che ha dato prova della costante e aggiornata preparazione, sempre e tanto più nelle operazioni di soccorso a seguito delle tragedie che hanno segnato l’Italia, dal terremoto di Amatrice al crollo della Torre Piloti di Genova fino alla tragedia del Ponte Morandi. Kappa, border collie con grande esperienza, è intervenuta sia nella valanga di Rigopiano che nella catastrofe del Ponte Morandi. Tra i tanti e vari interventi compiuti, il lavoro di Kappa è stato determinante nel ritrovamento, in buone condizioni di salute di una donna anziana malata di Alzheimer, che durante una passeggiata con la figlia si era persa sul monte Faudo ad Imperia, a fine maggio. Bowie, invece, conta nel suo percorso di cane soccorritore due interventi molto importanti: il ritrovamento di un anziano caduto in un dirupo sulle alture di Lavagna e, nell’agosto dello scorso anno, la segnalazione di un ragazzo in vita sotto le macerie della palazzina esplosa a Soldano in provincia di Imperia. Per il novantunenne, che aveva passato tre notti all’addiaccio, si erano mobilitati squadre dei Vigili del Fuoco, specialisti coi droni, Soccorso Alpino, ma a fiutare una traccia e a seguirla con determinazione, salvandogli così la vita è stato Bowie. Nel sito della palazzina esplosa per una probabile fuga di gas, un ragazzo francese, rimasto sepolto sotto le macerie, è stato recuperato vivo grazie al lavoro di Bowie e di un suo “collega a 4 zampe”. Per Happy, infine, dopo numerosi interventi in Liguria e fuori Regione, il primo ritrovamento è stato quello di un signore che non aveva fatto ritorno a casa da qualche giorno e che è stato intercettato proprio sul monte di Portofino, più precisamente sul sentiero verso Punta Chiappa. Per Denis, Happy è il primo cane da ricerca; entrambi sono partiti da zero, crescendo insieme e Denis, grazie a Happy, si è appassionato a questo lavoro. «Il lavoro premia sempre! – dice Rocco Tufarelli, responsabile operativo del Nucleo Cinofilo Regionale Liguria dei VVF – Ringrazio soprattutto i nostri cagnoloni che giocando ci danno un aiuto insostituibile. Noi e i cani siamo una squadra. Senza di noi loro non vanno da nessuna parte, senza di loro non ci andiamo noi».

Giorgio Aicardi con BOWIE e Mirko Gianuzzi con KAPPA, Comando di Savona; Denis Bianchi con HAPPY, Comando di Imperia.

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CHARLOTTE

Charlotte, un incrocio tra jack russel terrier e golden retriever di 4 anni, ha sventato un furto nell’appartamento sopra il ristorante del suo padrone, custodendo la sua casa e proteggendo l’incolumità della sua famiglia.

Charlotte, una cagnolina dolce, quanto attenta, è nota nella sua Bellagio, perla del lago di Como, come “il cane dello Chef”. Il suo padrone, descrivendo il profondo affetto che lo lega a Charlotte, racconta di tutto il tempo vissuto insieme, delle esperienze condivise, dalla cura mattutina dell’orto, alla ricerca di funghi e tartufi. «Anche quando organizzo la ricerca dei tartufi con i clienti del mio ristorante  – dice Luigi – è sempre lei ad indicare la strada, è bravissima». Ma oltre che per questa sua grande passione, Charlotte si è distinta per aver saputo custodire il proprio territorio. Quella sera era stata lasciata aperta una finestra nell’appartamento sopra il ristorante dove vive Flora, la mamma di Luigi. Charlotte era in casa come d’abitudine, e non appena sentito qualcuno avvicinarsi alla finestra, lei, che intuisce sempre se una persona è o meno in buona fede e comunque riconosce chi sta arrivando, ha capito che qualcosa non andava. Presumibilmente i malviventi erano due, di cui uno è entrato e l’altro è rimasto fuori, ma con certezza si può affermare che Charlotte sia scattata immediatamente in azione abbaiando e conseguentemente avrebbe reagito mordendo la persona che aveva cercato di farle del male. Luigi, allarmato dall’abbaiare di Charlotte, è salito nell’appartamento, dove ha trovato un po’ di disordine e qualche goccia di sangue sul pavimento. Nel frattempo i ladri, a mani vuote, si erano dileguati, prima del sopraggiungere delle forze dell’ordine e non dovevano neppure essere degli sprovveduti per il modo in cui sono riusciti ad evitare le telecamere. Convinti di poter agire indisturbati, dato l’orario e il ristorante in piena funzione, i malviventi sono stati sorpresi da Charlotte. Grazie a lei tutto si è risolto per il meglio, preservando la proprietà e l’incolumità della sua famiglia. La giornata tipo di Luigi e Charlotte li vede sempre insieme; Charlotte lo segue pure quando Luigi deve andare col camion in regioni italiane molto lontane. E’ un grande affetto per tutta la famiglia, motivo per cui gode di infinite coccole. «Charlotte  – conclude Luigi – è una compagna spontanea e fedele, che condivide con me belle passioni e che adora nuotare nel lago, per cui spesso si sporca ed è un pò complicato farla ritornare bianca, ma lei, candida e pulita lo è sempre… da qui il soprannome di “zanna bianca”».

Luigi Gandola, Bellagio, Como.

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EOWYN

Eowin, un incrocio tra pastore australiano e setter irlandese di 7 anni, continuando a muoversi all’interno del furgone ha fatto dondolare la tenda soprastante, dove i padroni si erano sistemati per la notte, riuscendo così ad avvertirli dell’incendio che da lì a poco distruggerà ogni cosa e quindi a salvare loro la vita

Eowyn, un cane docile, affettuoso e molto attivo, ha tutte le caratteristiche del cane da pastore. La sua convivenza con un lagotto e un gatto, infatti, e le passeggiate con l’amico preferito, un cane giocherellone esuberante, che ripetutamente Eowyn cerca di frenare, la portano sempre a tenere unito il suo gregge, redarguendo chi si allontana dal percorso o dal gruppo di umani e a controllare molto attentamente, anche dalla finestra di casa, chi si avvicina al suo territorio. I giri in macchina, guardando fuori dal finestrino, sembrano essere il massimo per Eowyn e se poi questo coincide con la partenza per una nuova avventura, ancora meglio. Ed è proprio in una di queste vacanze con il loro furgone semicamperizzato, in cui Michela, Filippo ed Eowyn hanno condiviso ogni attimo di felicità, ogni cosa di quel grande patrimonio naturale della Bretagna, che Eowyn ha dato il meglio di sé. Trovato in giornata un campeggio a Point du Raz, nel paesino di Goulien, dopo aver cenato, Michela e Filippo, a tarda sera, si sistemano nella maggiolina posizionata sopra il tetto del furgone, lasciando Eowyn nell’abitacolo, per cercare di abituarla a non dormire più con loro nella tenda. Una volta spenta la luce, in procinto di addormentarsi, Michela e Filippo sentono il furgone dondolare a destra e sinistra e allora iniziano ad interrogarsi se fosse l’uno o l’altra a muoversi, ma con risposte negative o se fosse il vento, ma anche questo risulta improbabile in assenza di rumore. Rimangono in attesa e ancora si rendono conto che questo dondolio non smette.  A quel punto, affacciatisi dalla maggiolina e vedendo del fumo provenire dall’abitacolo, oltre che sentendo odore di bruciato, scendono immediatamente dalla tenda e scoprono l’incendio che si era già propagato per buona parte del sedile del guidatore. Dopo aver messo in salvo e in sicurezza Eowyn che, muovendosi da una parte all’altra dei sedili posteriori del furgone, aveva segnalato il problema, Michela e Filippo tentano inutilmente di recuperare almeno parte di quello che avevano portato con loro. Purtroppo il fuoco si è propagato molto velocemente e in quell’incendio hanno perso ogni cosa, ma grazie ad Eowyn, Michela e Filippo sono vivi ed illesi. «Eowyn – dice Michela – è un’autentica “chiacchierona”, abbaia sempre e “mugugna” come un vero genovese. Eowyn è la miglior compagna di viaggio, anche se in macchina si addormenta sempre, ed è la miglior compagna di vita perché ci ha insegnato un amore puro».

Michela Eggenhoffner e Filippo D’Epifanio, Genova.

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GIULIO

Giulio, cane pastore tedesco di 4 anni, ha salvato la sua padrona che, appisolata sul materassino, era stata sospinta al largo dalla corrente; intuito il pericolo, Giulio si è tuffato in acqua e l’ha riportarla a riva sana e salva

Se l’amore è presenza, è prendersi cura dell’altro in qualsiasi momento, non è forse il gesto compiuto da Giulio nei confronti di Aurelia la più vera espressione di questo sentimento? Aurelia e Giulio, dalla loro Racale, raggiungono la spiaggia di Pescaluse, attrezzata ad ospitare anche i cani, per trascorrere la domenica pomeriggio al mare. Dopo un paio d’ore, Aurelia, appisolata sul suo materassino, viene sospinta al largo dalla corrente. Lei, che rimane sempre molto vicina alla riva, non fidandosi del mare, da quando all’età di otto anni aveva rischiato di annegare, si ritrova al largo, in preda ad un imminente attacco di panico, ancora più temibile in mare. Giulio intuisce che Aurelia è seriamente in difficoltà e di scatto, senza nemmeno essere chiamato, si tuffa in acqua, la raggiunge e la riporta a riva sana e salva, aggrappata al suo guinzaglio. Senza esserlo, Giulio si è comportato come un provetto cane bagnino, mosso unicamente dalla sua prontezza e dal suo amore per Aurelia. Tra l’altro, da quel giorno, sembra voler salvare il mondo intero; fossero anche bambini che giocano in acqua o persone che fanno il bagno in uno specchio di mare appena agitato, lui, prendendo in bocca il suo guinzaglio, si tuffa in acqua, pronto a intervenire. Aurelia e Giulio trascorrono tutto il loro tempo insieme e in ogni dove, dall’acquisto dei vestiti, agli aperitivi, alle visite nei musei, agli eventi culturali. Ma la presenza di Giulio è stata ancor più importante a casa, dove Aurelia, lavorando in smart working, si è presa cura della sua anziana e adorata mamma, a cui Giulio è stato accanto sempre. «Giulio non è solo un meraviglioso esemplare di pastore tedesco, al quale, per altro, devo la vita… – dice Aurelia  – Giulio è l’anima buona con gli occhi dolci che mi sveglia ogni mattina, la carezza sicura, che lui fa a me sulla mia testa con la sua, quando percepisce o ode un mio accenno di pianto; è la corda invisibile che lega il mio stato d’animo al suo, rabbuiandosi quando mi percepisce triste e rallegrandosi quando “annusa” la mia serenità. Giulio è la natura di quanto nessuna intelligenza artificiale, ma neanche umana, è in grado di fare: è colui che si prende cura di me “H24” senza mai chiedere nulla in cambio, ma soprattutto Giulio, il mio cane, che si comporta esattamente come qualsiasi cane al mondo verso un umano che gli riversi amore, è il solo in grado di comprendere ogni singolo mio momento, come se fosse un instancabile lettore del codice a barre del mio vivere o più semplicemente il mio Angelo custode senza ali, su quattro zampe e di coda munito».

Aurelia Trianni, Racale, Lecce.

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JÄGER

Jäger, un flat coated retriever di 4 anni in forza al Nucleo Cinofilo BIOS ANA di Pordenone, ha ritrovato il corpo senza vita della povera Giulia, scomparsa da una settimana. E  la straordinarietà sta nel fatto che Jäger è stato addestrato a ricercare persone vive

Un cane di nome Jäger ci avvicina ad una storia che merita massima delicatezza e rispetto. Dopo sette giorni di continue ricerche è stato proprio Jäger, lo scorso 18 novembre, a far sì che il corpo di Giulia Cecchettin, la ragazza ventiduenne di Vigonovo, venisse ritrovato e riportato alla sua famiglia. Quell’area tra i boschi nei pressi del lago di Barcis in provincia di Pordenone era stata sorvolata per due giorni dall’elicottero dei Vigili del Fuoco, ma nessuno avrebbe potuto vedere il corpo di Giulia, nascosto da una grande roccia. «Il cane è stato fenomenale – racconta con profonda sensibilità e commozione il suo padrone e conduttore Andrea Miconi – perché ha trovato un corpo senza vita da diversi giorni, che quindi non emanava gli odori per cui era addestrato e il freddo rendeva le cose ancora più difficili. Jäger ha capito che c’era qualcosa di insolito, ha iniziato a scodinzolare ed è venuto a chiamarmi come per dirmi: “Vieni a vedere se quello che ho trovato era quello che cercavi”». Il giovane Jäger, qui al suo primo ritrovamento, è operativo da oltre un anno e mezzo in forza al Nucleo Cinofilo BIOS ANA di Pordenone, gruppo nato all’interno della Sezione Associazione Nazionale Alpini di Pordenone, su iniziativa di alcuni volontari di Protezione Civile e appassionati cinofili, che hanno scelto di mettere la propria esperienza e passione a disposizione della collettività. L’inizio di un’avventura che, caso unico in Italia, porterà nel 2003 alla creazione del CRUCS (Coordinamento Regionale Unità Cinofile da Soccorso), che provvede a regolamentare e organizzare tutta l’attività operativa e istituzionale del volontariato “cinofilo da soccorso” del Friuli Venezia Giulia. Le nove associazioni appartenenti al CRUCS (BIOS ANA Sez. di Pordenone, Cinofila Pratense, Addestramento Cani da Catastrofe, Impronte del Nord Est, Amatori Cani di Utilità, Unità Cinofile da Soccorso Basso Friuli, Nas par Aiar, Associazione Forestale, Nucleo Amatori Cani da Soccorso) si addestrano almeno una volta a settimana, si sottopongono ogni sei mesi a test di verifica per garantire l’affidabilità dei binomi cane-conduttore e, in caso di esito positivo, possono essere chiamate ad operare sul territorio regionale, extraregionale ed extra nazionale per ricerca di persone disperse. Nel triennio 2021/2023 il CRUCS è stato allertato ventisei volte con un impiego nelle ricerche di un totale di duecentosei unità cinofile. All’interno del CRUCS, il Nucleo BIOS ha acquisito, nel corso degli anni, elevata esperienza e professionalità. E’ da sottolineare che i cani sono addestrati a ricercare, in terreni di ogni tipo, qualsiasi segno olfattivo umano (con i minimi parametri vitali in essere) attraverso traccia e cono di odore, segnalando con l’abbaio l’individuazione del disperso. Jäger, invece, ha trovato il corpo di Giulia privo di vita da diversi giorni. Le sue straordinarie doti e capacità gli hanno permesso di andare oltre quello per cui era stato addestrato. Grazie al gruppo BIOS ANA di Pordenone, all’interno del CRUCS – Coordinamento Regionale Unità Cinofile da Soccorso del Friuli Venezia Giulia – motore dell’organizzazione; grazie all’impegno di tutti per il bene della collettività. Grazie JÄGER per aver portato a compimento un intervento tanto complesso; l’essere figlio di un grande cane soccorritore ti ha trasmesso l’abilità nel cercare quello che l’uomo non vede.

Andrea Miconi, conduttore di JÄGER  e coordinatore del Nucleo Cinofilo BIOS ANA, Pordenone. Accompagneranno Andrea e Jäger: Antonio Scarongella, Denis Talmasson e Maria Marini con Kora, componenti del Nucleo Cinofilo BIOS ANA di Pordenone.

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Per conoscere “live” tutte le storie è possibile seguire la diretta streaming della Premiazione, che inizia oggi alle 16, sul sito www.avtsanrocco.org e sulla pagina facebook AVT San Rocco – Premio Internazionale Fedeltà del Cane.

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