Una nuova applicazione con la stampa 3D ridurrà il numero di animali utilizzati per i test nei settori farmacologico e cosmetico. La chiave è una biostampa 3D (tecnologia che permette, tramite una stampante in 3d, di produrre tessuti e organi): permette di realizzare frammenti di tessuto per valutare effetti, rischi, qualità d’azione e altri parametri di medicinali e cosmetici. E’ una delle innovazioni presentate durante il corso di formazione “Tecnologie per il 3D printing ed il Bioprinting” organizzato dalla Commissione Biomedica e dalla Commissione Industria dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze. Illustrate tecnologie innovative anche sul fronte della sperimentazione alimentare e sanitaria.
POSSIBILE STAMPARE CIBO E PELLI CRUELTY FREE
“L’ecosistema Electrospider, sviluppato da Bio3Dprinting srl, può essere utilizzato per la fabbricazione di costrutti biologici per il testing di farmaco paziente-specifici, aprendo nuove frontiere nella medicina personalizzata. La sua versatilità permette l’applicazione anche nei settori alimentare e del lusso, con la possibilità di stampare cibo e pelli ‘cruelty free’, senza ossia arrecare sofferenza agli animali”, spiega l’ingegner Mattia Dimitri, Coordinatore della Commissione Biomedica dell’Ordine degli Ingegneri. (Adnkronos)
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