Pet economy, riempire la ciotola di cani e gatti costa oltre 3 miliardi

Dare da mangiare pet food ai nostri amici animali è arrivato a costare oltre 3 miliardi l’anno. L’inflazione nel 2023 ha dunque colpito duramente cani e gatti soprattutto, che sono circa 20 milioni in Italia, ma anche 30 milioni di pesci e poi conigli, uccellini e tartarughe, per un totale di 65 milioni. L’incremento di fatturato del pet food è stato calcolato, infatti, al +13,4% a parità di volumi (sono state 673mila le tonnellate vendute) nella XVII edizione del Rapporto Assalco-Zoomark. Nel 2022 il valore del mercato si era fermato a 2,759 miliardi di euro. Il Rapporto è realizzato annualmente dai produttori per documentare l’evoluzione del mercato del pet food e del pet care e l’importanza degli animali da compagnia in famiglia e in società. Dati presentati oggi per fornire anticipazioni relativamente alla manifestazione che si terrà a Bologna tra un anno, dal 5 al 7 maggio 2025. Nell’analisi del Rapporto, i prodotti per gatto rappresentano il 55,3% del valore complessivo, con un fatturato di poco più di 1.663 milioni di euro. Gli alimenti per cane rappresentano invece il 44,7% del mercato totale, ovvero oltre 1.344 milioni di euro.

L’AUSPICIO DEI PRODUTTORI PER UN’ALIQUOTA IVA RIDOTTA AL 10%

Il Rapporto mette giustamente in evidenza come la “congiuntura economica attuale ha comportato per numerose famiglie la necessità di prestare molta attenzione alle spese. Per quanto riguarda i pet, permane per le famiglie la gravosa applicazione agli alimenti per cani e gatti e alle loro cure dell’aliquota Iva del 22%, usualmente attribuita a prodotti e servizi non essenziali, che assimila il pet food e le visite veterinarie ad un lusso. La richiesta di riduzione dell’aliquota Iva al 10%, sostenuta coralmente da Associazioni Animaliste e dei consumatori, dalle principali Associazioni veterinarie nonché dal mondo industriale, è pertanto una questione di civiltà, in linea con la normativa europea che indica i prodotti alimentari per animali tra quelli a cui è possibile applicare le aliquote agevolate”.

IL VALORE TOTALE DELLA PET ECONOMY

L’intero mercato legato al mondo degli animali vale circa 6,8 miliardi di euro all’anno. Lo ha rilevato l’Ufficio Studi Coop (stima 2023), spiegando come questa cifra sia composta da cibo (4,3 miliardi di euro per il 64% del totale), visite veterinarie (1,3 miliardi per il 20% del totale) e altre spese (1,1 miliardi per il 16% del totale). Tra i dati emersi c’è che quasi 8 italiani su 10 hanno convissuto almeno una volta con un animale domestico, una diffusione equamente divisa sullo stivale a livello geografico ma invece spalmata sulle generazioni più mature per quanto riguarda l’età 18-29 anni 44%; 30-44 anni 49%; 45-54 anni 56%; 55-65 anni 60% convivono ad oggi con un pet. Invece il gender gap pende al femminile, in questo caso con il 58% di donne che dichiarano di possederne uno contro il 47% degli uomini e tra aree rurali e urbane con un 61% contro 49%. Nel confronto europeo, in quanto a pet friendly, gli italiani sostengono senza paura le medie degli altri Paesi già che il rapporto animali/residente è simile (323/1000). Siamo anche il terzo Paese nella Ue come popolazione animale domestica di cani e gatti dietro Germania e Francia.

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