Una statua per Flaco, il gufo che ce l’aveva fatta. New York si era talmente identificata nella storia del rapace evaso dalla gabbia dello zoo di Central Park e sopravvissuto nel caos e nei pericoli della Grande Mela che ora i cittadini vogliono una statua in suo onore. Il “mingherlino”, questa la traduzione del nome Flaco, dopo un anno fuori dalle gabbie è morto nei giorni scorsi schiantandosi contro un palazzo dell’Upper West Side. Un appello lanciato da Mike Hubbard, un musicista di 34 anni ispirato come molti suoi concittadini dalla capacita’ di sopravvivenza “contro ogni ostacolo” del maestoso animale, ha raccolto finora migliaia di firme. “Flaco ha sprigionato il senso di meraviglia infantile dal cuore delle persone facendo sì che i newyorchesi abbiano guardato al cielo anzichè chiudersi nello schermo dello smartphone” si legge nell’invito ad aderire all’omaggio a un “simbolo di resilienza e reinvenzione”, entrambe qualità che i newyorchesi sono fieri di possedere.
IL GUFO HA REALIZZATO IL SOGNO AMERICANO
Dopo la fuga, si chiedevano tutti, sarà in grado di nutrirsi senza il cibo procurato dai custodi dello zoo? La risposta era arrivata dopo un paio di settimane da animale libero, quando Flaco aveva cominciato a sputare ossa e peli: prova che aveva cominciato ad andare a caccia di piccioni e di topi, realizzando inconsapevolmente il sogno americano. Il monumento proposto lo vedrebbe appollaiato per sempre su un ramo posato sopra un piedistallo a Central Park, il luogo da dove Flaco era partito per il suo viaggio verso la libertà. Pochi altri animali hanno statue installate nel polmone verde di Manhattan: la più famosa è quella di Balto, il cane da slitta che nel 1925 guidò un gruppo di husky nell’ultima tappa per portare le medicine in una remota zona dell’Alaska colpita da un’epidemia di difterite. (nella foto Sarah Yenesel/Epa in alto, un murales dedicato a Flaco a Freeman Alley, New York)
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AGGIORNAMENTO DEL 29 MAGGIO 2024 – I RESTI DI FLACO FINISCONO IN UN MUSEO
I resti di Flaco, il gufo reale evaso dallo zoo di Central Park e morto schiantandosi contro un palazzo dell’Upper West Side dopo un anno di libertà, saranno conservati nel Museo di Storia Naturale di New York, a pochi passi dallo zoo di Central Park dove il maestoso animale aveva vissuto in gabbia la maggior parte della sua vita. Le ali e campioni di tessuto di Flaco diventeranno parte delle collezioni scientifiche del museo, ha reso noto la Wildlife Conservation Society a cui fa capo lo zoo. Non saranno esposti al pubblico, ma “saranno messi a disposizione di scienziati e di artisti che sviluppano immagini a scopo educativo e per il bird watching”. Flaco è morto in febbraio dopo un anno in cui si era fatto amare dai newyorchesi per la sua storia all’insegna della resilienza e della libertà. Il gufo, che aveva quasi 14 anni, era scappato da una voliera dello zoo di Manhattan quando un ignoto vandalo aveva aperto un foro nella rete. Da allora la saga di come aveva eluso la cattura aveva conquistato i suoi concittadini che, armati di binocoli e macchine fotografiche puntate al cielo, avevano tentato l’avvistamento. I gufi della specie euroasiatica come Flaco possono vivere 40 anni in cattività, ma solo 20 da liberi. Arrivato a Central Park nel 2010 quando aveva appena un anno, Flaco non si era mai allontanato molto dal parco dopo l’evasione e fino a fine febbraio aveva schivato i tanti temuti pericoli tra cui l’ingestione di veleni per topi o la collisione con un veicolo. (Ansa)
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