Sud Corea, allevatori contrari al divieto di consumo di carne di cane

Decine di allevatori di cani si sono scontrati con la polizia a Seul, in Corea del Sud, durante una manifestazione nei pressi dell’ufficio presidenziale, organizzata per protestare contro la proposta delle autorità di vietare il consumo di carne di cane. Circa 200 allevatori, proprietari di ristoranti e altre persone coinvolte nell’industria della carne di cane hanno intonato slogan e si sono alternati in discorsi che criticavano la mossa del governo. Un manifestante ha detto che si sarebbe ucciso se il governo e il partito di maggioranza fossero andati avanti con la legge. “Combatteremo, combatteremo”, hanno gridato i manifestanti. Alcuni allevatori hanno portato cani in gabbia sui loro camion, ma è stato loro impedito di portarli sul luogo della protesta. Si è poi verificato un tafferuglio con spinte tra manifestanti e polizia, con alcuni allevatori che si sono precipitati in una strada quando un camion, che apparentemente trasportava cani, si è avvicinato. La polizia ha arrestato tre manifestanti, hanno detto gli agricoltori. All’inizio del mese, i funzionari del governo sudcoreano hanno concordato di introdurre una legge entro la fine dell’anno che vieterebbe il consumo di carne di cane, pratica secolare nel Paese. In passato singoli deputati avevano presentato proposte di legge simili, ma questa sarebbe la prima volta che il governo appoggia una legge del genere.

Una gabbia con cani destinati al macello (ph. REUTERS/Kim Hong-Ji)

A FAVORE DELLO STOP CELEBRITA’ DI TUTTO IL MONDO

Il consumo di carne di cane non è esplicitamente vietato né legalizzato in Corea del Sud, ma ci sono state richieste di proibirlo a causa delle preoccupazioni per l’immagine internazionale della Corea del Sud e per la crescente consapevolezza pubblica dei diritti degli animali. Celebrità mondiali come l’attrice americana Kim Basinger e l’attrice francese Brigitte Bardot hanno appoggiato il divieto. Il progetto di legge promosso dal governo e dal partito di governo prevede l’eliminazione graduale dell’industria della carne di cane entro il 2027, in cambio di sostegno finanziario agli allevatori per lo smantellamento delle strutture e l’apertura di nuove attività e corsi di formazione professionale. Gli allevatori chiedono un periodo di transizione più lungo e un risarcimento economico diretto. Inoltre, sostengono che le loro attività scompariranno naturalmente quando gli anziani, i loro principali clienti, moriranno. “La maggior parte dei lavoratori dell’industria della carne di cane ha tra i 60 e i 70 anni, il che significa che stanno cercando la pensione, non nuove occupazioni. Dato che pochi giovani coreani mangiano carne di cane, questa pratica si estinguerà comunque nei prossimi 15-20 anni”, ha dichiarato Ju Yeongbong, ex segretario generale di un’associazione di allevatori di cani che ha partecipato alla manifestazione di oggi. Secondo l’associazione, ogni anno vengono macellati per il consumo circa tra 700mila e 1 milione di cani, in calo rispetto a diversi milioni di 10-20 anni fa. Alcuni attivisti sostengono però che le stime degli allevatori siano gonfiate per dimostrare che l’industria è troppo grande per essere smantellata. (LaPresse/Ap)

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