La consultazione sullo status di specie protetta del lupo che si chiude domani “è una minaccia diretta alle regole per la tutela di tutte le specie a rischio, si è dipanata su un periodo troppo breve, non segue le norme Ue della buona regolamentazione ed è solo un pretesto per una parte politica per continuare la sua guerra di religione contro la natura”. Lo ha dichiarato Barbara Herrero di Birdlife Europe in una conferenza stampa organizzata dal Wwf, dall’Eeb e da Birdlife. “Il periodo di consultazione, dal 4 settembre al 22 è stato troppo breve per consentire un monitoraggio o una rendicontazione sui lupi diversi da quelli già in atto”, ha sottolineato il docente di conservazione della biodiversità dell’Università di Leuven Joachim Mergeay.
RIVALUTARE LO STATUS DEI LUPI? MAGARI NEL 2025
Mergeay ha ricordato che l’anno scorso in sede Onu l’Ue aveva contribuito a bocciare una richiesta della Svizzera di abbassare le tutele del lupo. “Se si applica la stessa logica in Ue – ha puntualizzato – il risultato della consultazione dovrebbe avere lo stesso esito”. “Nel 2025 – ha aggiunto – tutti i Paesi dell’Ue dovranno presentare una relazione sulla Direttiva Habitat, anche per quanto riguarda i lupi. Sembra un buon momento per rivedere le prove scientifiche e rivalutare lo status dei lupi”. (Ansa)
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