Allarme dei pescatori: la laguna di Orbetello invasa dai granchi blu

AGGIORNAMENTO DEL 2 AGOSTO 2023 – DA IERI GRANCHI BLU IN VENDITA A 8,95 EURO AL KG

Da ieri granchi blu in vendita a 8,95 euro al chilo, nei punti vendita della provincia di Grosseto di Unicoop Tirreno dotati di banco pescheria: i crostacei sono forniti dalla cooperativa Orbetello pesca lagunare, già tra i fornitori di Unicoop Tirreno. Secondo quanto fa sapere la cooperativa di consumo, i clienti hanno manifestato molta curiosità per i granchi blu, e hanno cominciato ad acquistarli anche per il prezzo abbordabile rispetto ai 15 euro/kg del granchio grande atlantico. Il crostaceo, detto granchio reale blu o granchio azzurro (Callinectes sapidus) è originario delle coste atlantiche del continente americano, e per il suo gusto trova ampio utilizzo alimentare in stati Usa come il Maryland e la Virginia. Negli ultimi anni si è diffuso in Europa raggiungendo anche l’Italia e la Toscana, con una veloce proliferazione, e una forte preoccupazione per i danni agli allevamenti ittici e alla biodiversità: il granchio blu si nutre, tra l’altro, di bivalvi (come cozze e vongole), crostacei, e anche di piccoli pesci. (Ansa)

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POST DEL 25 LUGLIO 2023

“Stiamo assistendo impotenti ad un cataclisma: la laguna di Orbetello (Grosseto) e tutta la costa sono invase da granchi blu, una specie aliena, priva di predatori in natura, che divora tutto quello che trova. È un danno all’ecosistema e all’economia della pesca di proporzioni incalcolabili. Chiediamo che venga disposto da subito lo stato d’emergenza”. Così Andrea Bartoli, vicepresidente e referente pesca Confcooperative Fedagripesca Toscana. “Sono molto aggressivi e mangiano tutto quello che trovano – aggiunge in una nota -. I pesci d’allevamento rischiano di essere decimati in poco tempo, ma è a forte rischio anche tutta la costa. Stanno devastando un habitat in cui non sono nati, perché non sono tipici del Mediterraneo, ma dentro al quale sono proliferati”. Per Bartoli “serve subito un tavolo tecnico con la Regione e, come conseguenza, la dichiarazione dello stato d’emergenza da parte del Governo, così come è accaduto nell’alto Adriatico per il medesimo problema”.

UN ANNO FA POCHE CENTINAIA, ORA SONO QUINTALI – MANGIANO ORATE, VONGOLE E COZZE

Un fenomeno sfuggito di mano in breve tempo, osserva Pierluigi Piro, presidente della Cooperativa Orbetello pesca lagunare: “Un anno fa erano appena centinaia – spiega – mentre ora sono quintali. Attaccano i nostri pesci e le strutture per la pesca. Mangiano le orate più piccole, oltre a vongole e cozze, che sarebbero proprio gli alimenti delle orate, creando un cortocircuito alimentare. Anche la pesca delle anguille è già diminuita del 30%, perché recidono tutte le reti. Abbiamo bisogno di risposte urgenti dal ministero dell’Agricoltura, e di sostegni economici”. “Ci troviamo davanti a una specie nuova – conclude Piro – che stiamo studiando adesso. L’unico modo pare essere quello di pescarli tutti, ma poi si pone anche il problema dello smaltimento, perché hanno un mercato ancora ristretto. In vita mia non ho mai assistito ad un fenomeno del genere. Penso che siano arrivati con delle navi cargo, poi hanno trovato un clima favorevole per riprodursi. Se non reagiamo in fretta distruggeranno il nostro ambiente e la nostra economia”. (Ansa)

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