Adopt, don’t shop. La frase più ripetuta dagli animalisti di tutto il globo – adotta, non comprare – è arrivata anche a New York, che è diventato l’ultimo stato Usa a vietare la vendita di gatti, cani e conigli nei negozi di animali. Un’iniziativa che prende di petto gli allevamenti commerciali, indicati dai critici come “fabbriche di cuccioli”. La nuova legge, riporta Ap, è stata firmata giovedì dal governatore Kathy Hochul anche se entrerà in vigore nel 2024. La legge consente ai negozi di animali di collaborare con rifugi per offrire pets in adozione, come già accade in California dal 2019, che è il primo stato che ha vietato la vendita di cani allevati commercialmente nei negozi. Nel 2020, anche il Maryland ha vietato la vendita di cani e gatti nei pet shop, provocando la reazione dei proprietari dei negozi e di alcuni allevatori che hanno contestato la misura in tribunale.
LA PROTESTA: C’E’ ANCHE CHI LAVORA CON ALLEVATORI RESPONSABILI
Un anno dopo è toccato all’Illinois. A New York, i gruppi di tutela degli animali domestici chiedono da tempo la chiusura completa delle strutture che allevano e vendono animali a scopo di lucro, affermando che gli animali vengono allevati in condizioni disumane prima di essere spediti ai negozi. Emilio Ortiz, manager del negozio di animali Citipups a New York City, ha detto che la nuova legge sarà una condanna a morte per l’azienda in cui ha lavorato per più di un decennio. “Il novanta per cento della nostra attività è la vendita di cani. Non sopravviveremo”, ha detto Ortiz, che considera il divieto ingiusto nei confronti dei negozi, come il suo, che lavorano con allevatori responsabili.
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