“Le attività veterinarie, in quanto ‘essenziali’, non vengano sottoposte a razionamenti” di elettricità e riscaldamento, che sarebbero “pregiudizievoli per la continuità delle cure ai pazienti animali”. A chiederlo è l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) che lancia un doppio appello al Governo, a quello in carica e al prossimo, per frenare l’impatto della crisi energetica e del caro bollette sulla sanità veterinaria. “L’elettricità e il riscaldamento sono indispensabili per garantire le cure e il benessere dei pazienti animali, sia per le attività clinico-chirurgiche sia per le degenze”, dichiara il presidente Anmvi Marco Melosi. La tutela del paziente animale non consente di esigere dalle strutture veterinarie e dagli stabilimenti, allevamenti compresi, consumi energetici razionati o programmati.
PREOCCUPATI ANCHE I GESTORI DI CANILI E GATTILI
C’è “grande preoccupazione anche da parte delle associazioni nonprofit che gestiscono canili o gattili”, conferma Sara Turetta, fondatrice di Std – Save the dogs, su Twitter. “Le forniture non possono essere interrotte o razionate – aggiunge Melosi – anche in considerazione di emergenze ed urgenze che richiedono certezza di intervento a pazienti animali nel bisogno o in pericolo”. Non da ultimo, il caro bollette impatta anche sui costi gestionali dei veterinari. L’Anmvi incoraggia i decisori politici, di questa e della prossima Legislatura, “a prevedere degli ammortizzatori economici in grado di calmierare le spese sostenute dai liberi professionisti per consumi energetici essenziali alla tutela del paziente animale”.
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