Semaforo verde all’Assemblea regionale siciliana al ddl sul randagismo. “E’ stata finalmente approvata la legge sul fenomeno del randagismo in Sicilia, che risolverà il problema dei cani abbandonati nell’Isola – ha detto soddisfatto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. – Era una norma a cui ho tenuto fin dal primo giorno di questa legislatura, tant’è che decisi di istituire la Commissione speciale d’inchiesta sul fenomeno del randagismo in Sicilia”. “Sono molto contento – ha concluso – perché tra le altre cose abbiamo previsto la realizzazione di nuovi rifugi sanitari pubblici in tutte le nove province e aiuti economici ai Comuni per tutelare i diritti degli animali e la pubblica incolumità”. Nei giorni scorsi anche qualche polemica politica.
PROVVEDIMENTO ACCOLTO ANCHE CON POLEMICHE
Per Anci Sicilia sarebbe servito “un miglior coordinamento delle competenze che consenta un più diretto coinvolgimento delle Asp a sostegno dei Comuni. Gli Enti locali, infatti, non hanno né risorse finanziarie né competenze professionali per contrastare in maniera adeguata il fenomeno del randagismo e in molti casi per adempiere alle nuove previsioni normative”. Altri 45 sindaci hanno chiesto “che il settore del randagismo venga assegnato alle Asp che hanno risorse economiche, unità di personale a disposizione come ad esempio i veterinari e una maggiore capacità, professionalità e competenza per affrontare il randagismo in Sicilia”, ritendendo i comuni “non più in grado di gestire” il fenomeno. Infine, una norma del ddl obbliga i proprietari di cani non solo a raccogliere le deiezioni ma anche a pulire con l’acqua la pipì.
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