Sono stati presi con le mani nel sacco, sul molo di Viareggio, con ancora i secchielli pieni di pesce. A finire nel mirino dei controlli del nucleo forestale dei Carabinieri di Camaiore, in provincia di Lucca, una decina di pescatori intenti a prelevare novellame di anguilla di una specie protetta: avannotti di pochi centimetri che, al mercato nero, vengono rivenduti fino a 1.000 euro al chilo. Una pesca illegale che è costata loro cara: 24mila euro di multe totali.
GLI AVANNOTTI DELLE ANGUILLE REIMMESSI IN ACQUA
I servizi contro il bracconaggio degli avannotti sono stati svolti in orario notturno. Sono stati individuati e controllati una decina di soggetti che con mezzi non consentiti (nasse e cerchiaie) avevano catturato un numero significativo di avannotti. I mezzi illegali sono stati sequestrati e i piccoli di anguilla, fortunatamente ancora in vita, sono stati reimmessi in acqua. A ciascuno dei trasgressori è stata fatta una sanzione di 2mila euro per l’uso dei mezzi non consentiti ed una sanzione di 20 euro per ogni avannotto pescato illegalmente. Complessivamente le multe elevate ammontano a circa 24mila euro.
APPARTENGONO A UNA SPECIE “EUROPEA” IN VIA D’ESTINZIONE
Il novellame appartiene alla specie ‘anguilla europea’, a rischio estinzione. Questi pesci, quando raggiungono la maturità riproduttiva, discendono i fiumi per raggiungere il mare nelle acque salmastre alle foci, per deporre le uova. Da qui, in autunno, comincia la migrazione verso il Mar dei Sargassi, un viaggio lungo oltre 6mila chilometri. Durante il tragitto, che dura 3 anni, aumentano di volume trasformandosi in anguille cieche. Purtroppo, proprio in questa fase le anguille sono particolarmente richieste in quanto ritenute una prelibatezza culinaria. (LaPresse)