Il divieto di macellazione rituale stabilito dalla Regione delle Fiandre in Belgio è contrario al diritto Ue. Sono le conclusioni dell’avvocato generale della Corte Ue, Gerard Hogan, sulla controversia circa la legge fiamminga che vieta la macellazione di animali uccisi senza stordimento, anche in caso essa avvenga con i metodi prescritti dai riti religiosi ebraici e islamici. Gli Stati membri dell’Ue, sottolinea Hogan, possono adottare norme più rigorose rispetto a quelle previste dal diritto dell’Unione, ma sono tenuti a rispettare la deroga prevista per i riti religiosi. Le conclusioni dell’avvocato generale non vincolano le decisioni della Corte di giustizia, ma di solito vengono accolte. Il gruppo animalista belga Global Action in the Interest of Animals, i cui rappresentanti erano presenti alla pronuncia, si è detto deluso e perplesso: “Come saranno trattati quei paesi membri Ue che da anni hanno divieti generali di macellazione senza stordimento, come Danimarca, Finlandia, Slovenia e Svezia?”, si chiede Gaia. “Very disappointing but not giving up” anche da parte di Eurogroup for animals, ong che opera presso le istituzioni Ue a nome di una sessantina di associazioni animaliste comunitarie: “Continueremo a lavorare per assicurarci che ogni animale sia adeguatamente stordito prima di essere macellato”, è la reazione su Twitter.
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