1. Aumentare il budget per l’apicoltura nell’ambito della Politica agricola comune. 2. Riconoscere il ruolo fondamentale degli insetti per l’impollinazione delle piante e per la salvaguardia della biodiversità. 3. Incentivare un’agricoltura integrata che adotti pratiche sostenibili per l’ecosistema e l’apicoltura. 4. Individuare misure specifiche per la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura. Sono le quattro richieste avanzate da Cia-Agricoltori Italiani, Unaapi (Unione nazionale associazioni apicoltori italiani), Copagri e Osservatorio nazionale del miele, contenute in un documento inviato al Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. “Il documento – spiegano le associazioni firmatarie – vuole rappresentare la base per la discussione di proposte e misure che mirino a sostenere il settore apistico nazionale, attraverso il riconoscimento del ruolo che le api hanno nell’ambito della produzione agricola e nella preservazione della biodiversità”. Una sorta di piattaforma che verrà proposta anche al tavolo tecnico permanente previsto dall’intesa per l’applicazione delle buone pratiche agricole e la salvaguardia delle api nei settori sementiero e ortofrutticolo. Le sigle, inoltre, sollecitano l’avvio di un monitoraggio degli impollinatori, misurandone la sopravvivenza e la capacità produttiva, allo scopo di avere indicazioni di rilievo in termini di qualità dell’ambiente e di sostenibilità delle produzioni agricole. “E’ fondamentale – concludono le associazioni – riconoscere alle api il ruolo rilevante di indicatori di impatto dell’inquinamento ambientale, tutelandone la sopravvivenza e la capacità produttiva tramite l’attivazione di incentivi concreti per le aziende che decidono di adottare pratiche agricole ‘beefriendly'”. (Ansa)
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