Un’arma di ultima generazione? Una battaglia tra spie specializzate in ingegneria del suono? Una riedizione della Guerra Fredda tanto stonata da far fischiare le orecchie? Forse niente di tutto ciò. I presunti attacchi acustici che hanno indotto gli Usa a dimezzare il proprio personale diplomatico nell’ambasciata a Cuba potrebbero essere in realtà suoni prodotti da una specie di grilli caraibici dalla coda corta, noti formalmente come Anurogryllus celerinictus (nella foto sopra, accanto all’ambasciata Usa all’Avana). Lo sostengono tre scienziati (uno britannico, uno americano e uno canadese) che studiano i segnali sensoriali degli animali, come riferisce il Guardian. Questo tipo di grillo frinisce con una frequenza persistente e acuta, dando agli umani la sensazione di un trillo intenso, paragonabile a quello registrato dal personale diplomatico americano e diffuso dalla Ap. L’unica differenza, il ritmo irregolare della registrazione, è stata spiegata con l’eco dell’ambiente chiuso dove è stata fatta. Lo studio è stato eseguito da Montealegre-Zapata, professore di biologia sensoriale all’università di Lincoln (Gran Bretagna) e Alexander Stubbs dell’università di California, e ritenuto plausibile da Gerald Pollack, che lavora alla McGill University di Montreal. L’identificazione della fonte del suono non significa che non ci sia stato un attacco acustico ma semina dubbi sulla natura del suono responsabile dei problemi di salute dei diplomatici, la cui natura resta misteriosa.
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