Il riscaldamento globale, il cosidetto “global warming”, potrebbe provocare una strage di insetti, facendo sparire il loro habitat, e questo metterebbe a rischio l’impollinazione delle piante e la catena alimentare degli altri animali. Lo sostiene un ampio studio dell’Università britannica dell’East Anglia, che ha analizzato gli effetti di vari livelli di cambio climatico su 115mila specie vegetali e animali. Mammiferi e uccelli possono migrare per cercare climi più freschi, mentre gli insetti sono il gruppo più colpito dal cambiamento climatico.
SONO TRE GLI SCENARI CONSIDERATI DAI RICERCATORI
I ricercatori hanno preso in considerazione tre scenari: un innalzamento della temperatura di 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali (l’obiettivo più ottimistico dell’Accordo di Parigi), un innalzamento di 2 gradi (l’obiettivo minimo dell’Accordo di Parigi) e uno di 3,2 gradi (il livello cui si arriverà nel 2100 se non si prenderanno provvedimenti). In caso di riscaldamento a +3,2 gradi, il 49% delle specie di insetti perderebbe più di metà del suo habitat, non potendo sopravvivere a quelle temperature.
GLI INSETTI IMPOLLINATORI SENSIBILI AL GLOBAL WARMING
Contenendo il riscaldamento a 2 gradi, a perdere più della metà del suo habitat sarebbe il 18% delle specie. Con un aumento di 1,5 gradi, la percentuale scenderebbe al 6%. “Se sei un insetto tipico, probabilmente perderesti il 43% del tuo habitat con +3,2 gradi – ha commentato con il quotidiano britannico Guardian la ricercatrice Rachel Warren, che ha guidato lo studio -. Abbiamo scoperto anche che i tre principali gruppi di insetti responsabili per l’impollinazione sono particolarmente sensibili al riscaldamento”. (nella foto, un insetto ricoperto di polline)
– Allarme sul riscaldamento globale del Wwf
– La consultazione pubblica della Commissione Ue sugli effetti del clima sulle api
– Accordo di Parigi sul clima