Li avevano trovati rannicchiati e infreddoliti, ma in buone condizioni di salute, tra neve e macerie, cinque giorni dopo che la montagna era venuta giù, il 18 gennaio di un anno fa. Il ritrovamento di tre cuccioli di pastore abruzzese, con le immagini che hanno fatto il giro del mondo, aveva riacceso le speranze, anche se l’hotel Rigopiano da quel momento ha restituito solo corpi. Oggi uno dei cuccioli è con la famiglia di Jessica, morta a 24 anni tra i resti del resort insieme al fidanzato. Il padre della giovane, Mario, in questo modo ha voluto mantenere una promessa fatta alla figlia. Degli altri esemplari si prendono cura alcune famiglie di Farindola. La storia dei tre cuccioli, nati il 4 dicembre del 2016 all’interno della struttura, è divenuta uno dei simboli positivi della tragedia: “Un piccolo raggio di sole”, aveva detto uno dei soccorritori dopo il recupero. I cagnolini, infatti, si sono ben presto riuniti con i genitori, Lupo e Nuvola (nelle foto sopra i cuccioli dopo il salvataggio e, in fondo, la coppia). Nati e cresciuti al Rigopiano, conosciuti da tutti i turisti che hanno visitato la struttura, i due cani adulti si erano messi in salvo ed erano scesi a valle, raggiungendo il centro abitato, dove erano stati rifocillati dai residenti. Dei loro cuccioli, però, non c’era traccia. I due superstiti, primi a lanciare l’allarme, avevano fornito indicazioni sulla posizione dei cagnolini: erano tra le macerie di un locale attiguo a quello caldaie. Salvati dai Vigili del fuoco e trasportati a Penne (Pescara) erano stati rifocillati e visitati da un veterinario. La famiglia di pastori abruzzesi era stata poi riaffidata ai parenti del gestore dell’hotel morto tra le macerie, i quali hanno infine deciso di darli in adozione a famiglie del posto. Merita un ricordo anche Neve (foto qui sotto), il sesto cane pastore maremmano abruzzese che viveva a Rigopiano trovata morta sotto le macerie: al momento della valanga giocava con gli ospiti all’interno dell’albergo.