Ok del governo al nuoto in vasca con i delfini, critici gli animalisti: “Regalo ai delfinari”

AGGIORNAMENTO DEL 5 GENNAIO 2018 IN CODA – LE REAZIONI DI ENPA E MAREVIVO

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AGGIORNAMENTO DELLE 21.30 IN CODA – GALLETTI: “NUOTO CON DELFINI SOLO PER SCOPO EDUCATIVO, NON LUDICO”

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POST ORIGINALE

Ok del governo al nuoto con i delfini anche in Italia. Lo novità è contenuta nel decreto del 20 dicembre 2017 “Attuazione della direttiva 1999/22/CE relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici”, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. La nuova norma (si veda all’art. 1) del ministero dell’Ambiente, concertata con quelli della Salute e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, rimuove infatti il divieto al nuoto con i delfini consentendo al pubblico di strutture “in possesso della licenza di giardino zoologico” di nuotare nella loro stessa vasca per finalità di “educazione e sensibilizzazione del pubblico in materia di conservazione della biodiversità con i delfini”. “Fino a ieri l’Italia vantava una normativa per la tutela dei delfini in cattività tra le più complete in Europa e in linea con gli obblighi derivanti dalla Direttiva Ue”, commentano gli animalisti della Lav.

LA REAZIONE ANIMALISTA

Che motivano così la propria contrarietà al provvedimento: “La legge modifica uno degli articoli fondamentali per la protezione degli animali e quella che all’apparenza sembrerebbe una forma di educazione del pubblico nasconde preoccupanti interessi commerciali”, evidenti nelle attività di ‘Swim with the Dolphins’ diffuse in delfinari e parchi acquatici in vari Paesi del mondo. Anche il Movimento animalista di Michela Vittoria Brambilla – riferendosi al ministro dell’ambiente Galletti – contesta “l’ultima gallettata sulla pelle degli animali” e coglie la palla politica al balzo in vista della prossima tornata elettorale del 4 marzo: “Si dà via libera ad un ‘servizio’ che sarà offerto a pagamento, senza reale garanzia per la salute degli animali e delle persone, finora giustamente vietato come raccomandano tutti gli esperti del settore. Non avevamo bisogno di questo, per sapere quale considerazione il governo ‘Renziloni’ abbia per i diritti e il benessere degli animali. Rimedieremo noi, non appena possibile”, conclude un comunicato.

NORMA CONTRADDITTORIA

Un altro aspetto messo in luce dalla Lav è la contradditorietà della decisione del governo: “Lo stesso ministro dell’Ambiente Galletti aveva ribadito il divieto di questa pratica (nuoto con i delfini, ndr), soltanto due anni fa, con il ‘suo’ Decreto 28 maggio 2015 – che integrava il DM 469/2001 per la tutela dei Tursiopi in cattività nel Decreto legislativo 73/2005 che rappresenta la normativa sui giardini zoologici – inoltre, questa nuova misura va in controtendenza con quella, storica, appena adottata dal governo di cui fa egli parte, che ha introdotto una fondamentale legge che prevede il graduale superamento degli animali dai circhi, riconoscendo quindi la necessità di superare l’utilizzo degli animali negli spettacoli”.

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AGGIORNAMENTO DELLE 21.30 – GALLETTI: “NUOTO CON DELFINI SOLO PER SCOPO EDUCATIVO, NON LUDICO”

In serata arriva la replica del Ministero dell’Ambiente. Il bagno con i delfini è permesso solo per “progetti di educazione ambientale” approvati dai tre ministeri firmatari del decreto. Rimane proibito quello per “scopo ludico”.

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AGGIORNAMENTO DEL 5 GENNAIO 2018 – LE REAZIONI DI ENPA E MAREVIVO

ENPA

“Accostare parole come educazione e sensibilizzazione – commenta Enpa – a strutture di reclusione nelle quali gli animali vengono sfruttati a scopo di lucro, suscita indignazione. Ci chiediamo quale sia il vero obiettivo di questo regalo ai delfinari, dove animali forzarti a vivere in condizioni innaturali devono subire la presenza di persone che nuotano vicino a loro, magari in ridicoli spettacolini”. Inoltre per la Protezione animali “il blitz di fine legislatura del ministro Galletti pone anche evidenti problemi di sicurezza. I delfini, anche quelli cresciuti in cattività, possono manifestare comportamenti difensivi tipici di una specie comunque nata per vivere libera in mare. A questo bisogna poi aggiungere rischi di carattere igienico-sanitario, il pericolo di zoonosi (trasmissione di patologie dall’uomo all’animale e viceversa) e l’enorme stress causato ai tursiopi dagli addestramenti estenuanti, dagli spettacoli spesso con musica ad alto volume, dall’impossibilità di sottrarsi agli sguardi di spettatori urlanti”, conclude Enpa, invitando “i cittadini a non recarsi in queste strutture” e avvisando di aver “già dato mandato al nostro ufficio legale di valutare tutte le possibilità di impugnazione del decreto”.

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MAREVIVO

“Sarebbe davvero interessante sapere su quali basi scientifiche sarà possibile consentire ai visitatori l’accesso nelle vasche con i delfini – afferma Rosalba Giugni, presidente di Marevivo –. I delfini sono l’interfaccia fra le profondità e la superficie del mare, sono il simbolo della libertà e della gioia di vivere. Un delfino in cattività non può essere compreso nella sua vera natura né tanto meno può contribuire ad educare e sensibilizzare il pubblico sulla conservazione della biodiversità marina”. Marevivo, impegnata nella protezione dei delfini e nella campagna contro la loro cattività con la Lav, invita tutti a osservare delfini e balene in natura: ad esempio nel Golfo di Taranto (dove sono minacciati, però, dagli airgun utilizzati per esplorare i fondali alla ricerca del petrolio) o nel Santuario Internazionale dei Mammiferi Marini nel mar Ligure. “Andate a vedere questi animali nel loro ambiente naturale per provare quelle emozioni uniche che solo l’incontro con un animale selvatico in libertà può suscitare – dice Rosalba Giugni -. L’Italia con oltre 8mila chilometri di coste e 30 aree marine protette offre innumerevoli possibilità di avvistare questi straordinari mammiferi marini”.