Nelle stanze tappezzate di velluto e oro del Quai d’Orsay, il regno francese della diplomazia parigina, due nuovi arrivi che con l’arte della trattativa hanno poco a che vedere. Non si tratta di ministri, né di sottosegretari o di consiglieri ma di due gatti, Nomi e Noé. Sono stati adottati con un compito preciso: lottare contro l’invasione di topi al ministero degli Affari esteri, che si affaccia sulla Senna, rive gauche. I felini – battezzati con il nome di uno dei primi sovrani bretoni, Nominoé – avranno un compito non facile. L’invasione dei topi, piaga diffusa a Parigi, è un male comune di diversi ministeri, a cominciare da quello del capo del partito del presidente, La Republique en Marche, Christophe Castaner, che è anche sottosegretario alle Relazioni con il Parlamento. Secondo France Info, oltre a Castaner si è lamentata anche Jacqueline Gourault, sottosegretaria presso il ministero dell’Interno, che sorge a pochi metri dall’Eliseo e che è stata costretta a far seminare trappole un po’ ovunque. Il gatto schierato contro i topi non è solo un classico delle memorie dei nonni ma una solida realtà per esempio in Inghilterra. A Londra diversi gatti prestano servizio come “civil servant” a Downing Street per tenere lontani ratti e altri intrusi. Di uno, Larry, abbiamo scritto qui su 24zampe. (nella foto “Paris Cats at Night”, 1954, di Robert Doisneau)
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