AGGIORNAMENTO DELl’11 AGOSTO 2017 IN CODA – LAV DIFFIDA LA PROVINCIA DI TRENTO
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AGGIORNAMENTO DEL 9 AGOSTO 2017 IN CODA – LNDC IMPUGNA ORDINANZA CONTRO ORSO KJ2
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AGGIORNAMENTO DEL 3 AGOSTO 2017 IN CODA – ROSSI: “ORDINANZA ORSO PER SICUREZZA PUBBLICA”
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E’ Kj2 l’orsa che la sera del 22 luglio a Terlago, in Trentino, ha ferito un uomo che passeggiava col cane. Lo dicono gli esiti delle analisi sui campioni biologici prelevati sul posto, secondo i laboratori della Fondazione Mach di San Michele all’Adige. Il dna è riferibile a KJ2, elemento che secondo gli esperti della Provincia di Trento “conferma la particolare criticità comportamentale di cui l’esemplare si è reso protagonista in passato”, a Cadine nel 2015, “dove le gravi ferite riportate da un escursionista avevano motivato l’adozione di un’ordinanza per l’animale responsabile dell’aggressione. Ordinanza ancora in vigore e rafforzata dalle recenti analisi di laboratorio, che rendono coerente anche il secondo provvedimento – la recente ordinanza dopo l’episodio di Terlago – adottato in linea con il primo dispositivo di pubblica sicurezza”.
IERI UN COLPO DI SCENA
Tutto questo anche se ieri l’Enpa segnalava un “colpo di scena”: secondo Claudio Groff, responsabile settore grandi carnivori, servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, sarebbe stato il pensionato ad aggredire per primo l’animale e non viceversa. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe. Sempre ieri, intanto, una seconda orsa, dopo quella del 28 luglio, è stata catturata e radiocollarata nella notte in Trentino. E’ finita in una delle quattro trappole, tre a tubo e una a laccio, posizionate dai forestali nella zona di Terlago.
LE REAZIONI DEGLI ANIMALISTI
Per la presidente Enpa, Carla Rocchi, è ora di fermare “un’inaccettabile caccia all’orso” mentre l’Aidaa nota che “l’orsa non
aveva intenzione di attaccarlo e che al massimo probabilmente si è solo difesa da un’aggressione del pensionato spaventato” e spera “che Kj2 non venga catturata o almeno non venga catturata troppo presto”. Il Wwf chiede una conferma delle analisi genetiche con una seconda analisi, vista la limitata disponibilità di dna raccolto sulla scena, come è consuetudine fare nel mondo scientifico nel caso di reperti con dna scarso e, per il vicepresidente Dante Caserta, non va messa assolutamente “a rischio la vita dell’animale durante le eventuali operazioni di cattura, come accaduto nel caso di Daniza, né tantomeno si proceda all’abbattimento dell’orsa”. Centopercentoanimalisti ha ripreso la campagna di boicottaggio del Trentino, mai interrotta dalla morte dell’orsa Daniza, tappezzando con locandine adesive la zona turistica di Lavarone, nel sud-est Trentino, e annunciando che “non sono esclusi in futuro blitz diurni direttamente nelle strutture che ospitano i turisti, alberghi, ristoranti”. (nella foto sotto, Ansa/ProvinciaTrento, l’orsa KJ2 durante la fase di cattura da parte dei forestali del Trentino sulle pendici del Bondone nel 2015)
- Qui è possibile scaricare il podcast della trasmissione “Attenti all’orso” di Radio3 Scienza
- Qui e qui abbiamo parlato, su 24zampe, della vicenda dell’incontro uomo-orso a Terlago, in Trentino
- Qui abbiamo scritto di un altro incidente con l’orso, questa volta in Abruzzo, a Villavallelonga: pochi giorni fa Mario, un orso marsicano “confidente”, è entrato nella casa di una famiglia, poi salvata
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AGGIORNAMENTO DEL 3 AGOSTO 2017 – ROSSI: “ORDINANZA ORSO PER SICUREZZA”
Il governatore della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, interviene sulla vicenda dell’uomo ferito da un orso nei boschi di Terlago, precisando che “le ordinanze vengono emesse per assicurare la sicurezza delle persone”. “Questo l’obiettivo che deve essere garantito – aggiunge Rossi – e pertanto a questi fini non è rilevante che nell’ambito del contatto avvenuto nei giorni scorsi a Terlago possa essersi eventualmente verificata una reazione istintiva della persona coinvolta”.
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AGGIORNAMENTO DEL 9 AGOSTO 2017 IN CODA – LNDC LEGA NAZIONALE DIFESA DEL CANE IMPUGNA L’ORDINANZA CONTRO L’ORSA KJ2
(Comunicato) Il plantigrado, accusato di aver aggredito un pensionato, avrebbe in realtà reagito a un attacco da parte dell’uomo a colpi di bastone. Comunque siano andate le cose, l’ordinanza emessa è scellerata e pericolosa e LNDC ha fatto ricorso al TAR. Rosati: mai più un caso Daniza. Le istituzioni devono educare ad avere comportamenti corretti. Come annunciato, LNDC ha depositato il ricorso al TAR contro l’ordinanza emessa dal Presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, che prevede la cattura e il possibile abbattimento dell’orsa Kj2, coinvolta in un episodio di presunta aggressione verso un pensionato nelle settimane scorse. Nel frattempo sono emersi nuovi dettagli sulla vicenda e, com’era prevedibile, sembra che l’orsa in realtà abbia solo reagito all’attacco ricevuto dall’uomo. Sembra, infatti, che l’uomo si sia spaventato della comparsa dell’animale e abbia brandito un bastone per colpirla. “Ci siamo subito mossi per bloccare, tramite il TAR, questa ordinanza scellerata” afferma Piera Rosati, Presidente LNDC, “tanto più se quella di KJ2 è stata una reazione a un comportamento aggressivo dell’uomo. Questo genere di provvedimenti non tutelano né gli animali né gli uomini perché sono fortemente diseducativi. Quello che è realmente necessario è educare le persone a rispettare la natura e gli animali selvatici nel loro habitat, facendo una costante e adeguata campagna di informazione e sensibilizzazione sui comportamenti corretti da adottare nel caso in cui ci si imbatta in un plantigrado o altro selvatico.” Il ricorso è stato redatto dall’avvocato trentino Paolo Letrari in stretta collaborazione con l’avvocato Michele Pezone, Responsabile Diritti Animali LNDC, e l’udienza si dovrebbe svolgere in settembre sperando che nel frattempo Kj2 non venga trovata e “accidentalmente” uccisa come successe a Daniza. “Ho personalmente insistito molto con i legali affinché si procedesse con il ricorso perché non deve mai più ripetersi un caso Daniza”, conclude Piera Rosati. Questo ricorso segue nella scia delle tante azioni portate avanti negli ultimi anni dall’Associazione a favore degli animali domestici, selvatici e da reddito. Una tendenza che ha visto la sua consacrazione con la modifica del logo storico da Lega Nazionale per la Difesa del Cane a LNDC Animal Protection, per sottolineare il proprio impegno per la tutela di tutte le specie animali.
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AGGIORNAMENTO DEL 11 AGOSTO 2017 – LAV DIFFIDA LA PROVINCIA DI TRENTO
La Lav, Lega anti vivisezione, ha inviato una diffida al presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, per chiedere il ritiro dell’ordinanza di cattura o uccisione dell’orsa KJ2, in seguito alle rivelazioni emerse rispetto all’aggressione, avvenuta a fine luglio, dell’esemplare ad un 69enne che stava portando a spasso il cane nella zona di Terlago. Secondo gli animalisti, l’ordinanza sarebbe “gravemente illegittima perché basata su presupposti che violano lo stesso protocollo – il Pacobace – sottoscritto anche dalla Provincia di Trento”. La Lav sostiene che “l’ordinanza emessa immediatamente dopo l’accaduto dal presidente della provincia di Trento si basa sull’affermazione che ‘un esemplare di orso bruno ha attaccato, senza essere provocato, una persona causandone il ferimento'”. “Un’affermazione – sostengono gli animalisti – che oggi possiamo definire del tutto apodittica, formulata, come già accaduto in passato in occasioni simili, sull’onda emotiva di quanto successo, senza alcun approfondimento né istruttoria che potesse chiarire i termini della vicenda”. “Alla luce delle più recenti rivelazioni relative all’esatto svolgimento dei fatti, quanto accaduto – sostiene ancora la Lav – bisognerebbe procedere alla cattura per applicazione di radiocollare o spostamento dell’animale”. Nulla a che vedere con l’ipotesi di uccisione o cattura perseguite dalla Provincia”. “Se la Provincia di Trento dovesse continuare a insistere sulla linea dura della cattura per captivazione permanente o in alternativa dell’uccisione dell’orsa KJ2 – sottolinea la Lav – si configurerebbe il reato di maltrattamento o uccisione non necessitata di animali, punito dall’articolo 544 del Codice Penale, per il quale è già stata predisposta la denuncia da depositare presso la Procura della Repubblica di Trento.