AGGIORNAMENTO DEL 28 LUGLIO 2017 IN CODA – NUOVE INDAGINI DNA E POSIZIONATA UNA QUARTA TRAPPOLA
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I forestali del Trentino hanno posizionato tre trappole per orso nella zona dove sabato sera era stato ferito un uomo che ne aveva incontrato uno, a Terlago, vicino a Trento. Ne abbiamo scritto qui e qui su 24zampe. Le trappole, due a tubo e una a laccio, sono operative dal pomeriggio di ieri e sono state messe dando seguito all’ordinanza firmata lunedì dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, per la cattura dell’animale. La procedura prevede che l’animale intrappolato, spiega l’amministrazione provinciale, venga narcotizzato, per consentire alla squadra di cattura di mettere un radiocollare all’animale, impiantargli un microchip e prelevare materiale genetico, in particolare peli e sangue. Il profilo genetico dell’animale verrà poi confrontato con quello che i tecnici stanno ricavando dai reperti raccolti dopo l’incidente di sabato, per stabilire l’identità dell’animale protagonista dell’episodio. A questo punto, potrà partire l’operazione di rimozione, sulla base di quanto previsto dall’ordinanza. L’esito delle analisi genetiche condotte sui reperti dell’orso protagonista dell’evento di sabato sarà disponibile nei prossimi giorni, riferisce la Provincia di Trento. Nel frattempo prosegue il monitoraggio della zona da parte del personale forestale, con una squadra di emergenza sempre disponibile per eventuali interventi e per il monitoraggio dei siti-trappola e altri agenti a presidio dei punti di ingresso all’area stessa. L’amministrazione provinciale raccomanda di attenersi strettamente alle indicazioni contenute nella cartellonistica presente in zona, così come nelle altre abitualmente frequentate dall’orso. Questo tipo di affissioni sono molto diffuse, assieme ad altro materiale informativo sull’orso bruno ed è necessario prestarvi costantemente attenzione. Altri approfondimenti sono disponibili sul sito www.orso.provincia.tn.it. Proseguono le proteste delle associazioni animaliste, che temono si verifichi un altro caso Daniza, l’orsa trentina uccisa da un proiettile narcotizzante nel 2015. Ieri Rinaldo Sidoli dei Verdi diritti animali ha definito l’ordinanza del presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, (che prevede, oltre all’identificazione dell’orso di Terlago, anche l’eventuale cattura per captivazione permanente e anche l’abbattimento) “l’ennesimo stupro nei confronti della natura”. Sidoli ha anche ricordato che “i plantigradi non sono tornati in Trentino per loro volontà, ma per decisione della Provincia con il Progetto Life Ursus, che è costato a tutti noi 3,6 milioni di euro. Adesso li vogliono ammazzare”. Le posizioni di Lav, Enpa, Wwf, Lac, Centopercentoanimalisti e Oipa si possono consultare qui su 24zampe. La Protezione animali ha anche lanciato una petizione, qui, che in un paio di giorni ha già raccolto 55mila sottoscrittori.
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AGGIORNAMENTO DEL 28 LUGLIO 2017 IN CODA – NUOVE INDAGINI DNA E POSIZIONATA UNA QUARTA TRAPPOLA
Il materiale genetico analizzato in un primo momento non è stato sufficiente a individuare con certezza l’orso che sabato scorso a Terlago (Trento) avrebbe ferito un uomo che passeggiava col cane. I tecnici dei laboratori di ricerca trentini della Fondazione Edmund Mach hanno dunque proceduto a una nuova estrazione di reperti dal suo abbigliamento, per una nuova batteria di esami. L’amministrazione provinciale riferisce che gli esiti saranno noti a breve. Dopo l’estrazione del dna dai campioni, si procederà al confronto con i genotipi già disponibili, per attività di mappatura genetica svolte in passato, o anche con quello di altri orsi presenti nella zona che nel frattempo fossero stati catturati con le trappole disposte dal corpo forestale. Nel frattempo oggi è stata posizionata una terza trappola a tubo, dopo le due già installate nella zona, a cui si accompagna anche una trappola a laccio. Prosegue intanto il monitoraggio della zona, anche in funzione di prevenzione.